Ospedale di Arco: si rinnovano i reparti ma non si trova personale

Redazione14/12/20234min
ospedale arco visita sindaci (4)
ospedale arco visita sindaci (3)
ospedale arco visita sindaci (2)
ospedale arco visita sindaci (1)



 

Nel primo pomeriggio di mercoledì 13 dicembre una rappresentanza delle amministrazioni dell’Alto Garda e Ledro ha fatto visita all’ospedale di Arco. Lo scopo: portare un saluto, un segno di vicinanza e gli auguri di buone feste al personale medico e sanitario, oltre che rinnovare l’apprezzamento e la gratitudine per la preziosa attività, senza dimenticare la pandemia di covid-19, finalmente alle spalle, ma che ancora comporta molto lavoro e non poche complicazioni.

Per le amministrazioni comunali c’erano i sindaci di Arco Alessandro Betta, di Riva del Garda Cristina Santi, di Nago-Torbole Gianni Morandi e di Dro Claudio Mimiola, quest’ultimo anche nella veste di presidente della Comunità di valle, e per Ledro l’assessore Vania Molinari.

A riceverli, il direttore medico Andrea Ziglio con una delegazione che comprendeva, tra gli altri di direttori di alcune unità operative del nosocomio arcense come Fabrizio Cortese di Ortopedia e traumatologia, Marco Cavana di Anestesia e Rianimazione, Romano Nardelli di Pneumologia e Federica Portolan di Pronto soccorso e Medicina.

Da parte del personale medico, l’apprezzamento per l’iniziativa, che per il direttore medico Ziglio è stata l’occasione per proporre una visita ai reparti, con particolare riferimento a una serie di novità. Tra queste, la camera calda, un ampio locale chiuso che accoglie le ambulanze e dove il passaggio del paziente avviene in una situazione di adeguato confort; la nuova area polifunzionale per l’accoglienza e l’osservazione fino a quattro pazienti, utilizzata per tenere separati i pazienti covid; la sala delle emergenze, che è stata ristrutturata; il nuovo POCT (Point of Care Testing), che permette di effettuare alcuni esami di laboratorio in autonomia al pronto soccorso; la nuova hemosafe, una emoteca digitale che consente di gestire le trasfusioni in sicurezza, eliminando uno dei punti con il maggiore rischio di errore umano.

Il direttore ha spiegato come, rivedendo l’organizzazione del blocco operatorio, si sia riusciti a incrementare nettamente l’attività, che sarà potenziata ulteriormente, così da accorciare la lista d’attesa, che rimane un problema, assieme alla disponibilità di chirurghi, al quale pure si sta lavorando. Altro reparto sul quale si stanno investendo risorse è la chirurgia polispecialistica, nella quale cioè operano chirurghi afferenti a varie discipline, quindi anche ortopedia, senologia, urologia, oculistica e ginecologia. Al centro dell’attenzione è anche la medicina in pronto soccorso: in una zona ad alta vocazione turistica quale l’Alto Garda esiste il problema del forte incremento dei flussi nell’alta stagione, che richiede in particolare incrementi di personale limitati ad alcuni periodi dell’anno, al quale pure si sta lavorando. Una novità di grande interesse è il day-hospital oncologico, che ha iniziato una presa in carico di pazienti anche ematologici che vengono visti e inquadrati a Trento e poi presi in carico ai Arco quale ospedale territoriale, evitando a numerosi pazienti di doversi recare nel capoluogo.
Per quanti riguarda medicina, la sfida è la realizzazione, in prospettiva, di un’area ad alta intensità, per la quale è in corso la ricerca del personale, che di questi tempi rimane la criticità maggiore, specialmente per anestesisti e medici di pronto soccorso. Infine, un altro tema è il quarto lotto, l’area del compendio dove si conta di trasferire servizi per fare posto, tra l’altro, a un ampliamento del pronto soccorso.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche