Accademia Cucina a Ledro: spazio alle tradizioni e al pane delle… palafitte
La conviviale della delegazione di Rovereto e del Garda trentino dell’Accademia Italiana della Cucina si è svolta giovedì 21 settembre presso il ristorante “Silvana” a Pieve di Ledro. Accolti dai fratelli Andrea e Luca Migliorini, gli accademici hanno gustato un ricco menù composto da affettati locali e verdure in sottaceto per antipasto, un bis di tagliatelle al ragù di lepre e risotto ai finferli e porcini per primo, un secondo con coniglio e polenta gialla di Storo, peverada con polenta di patate e, infine per dolce, un bis con crostata trentina e bavarese. Il tutto accompagnato dai vini dell’Azienda agricola e vitivinicola Sartori, giovane realtà ledrense che a tavola ha proposto un vino bianco “Massangla” di uve solaris. Il vino rosso, invece, è stato offerto dall’Azienda agricola Comai di Riva del Garda, un “Busat” dai profumi tipicamente gardesani.
Il presidente dell’APT Garda Dolomiti Silvio Rigatti ha tenuto una breve relazione sugli obiettivi dell’azienda di promozione da lui diretta, tra i quali anche quello di promuovere i prodotti locali. Nel ricordare l’istituzione del “Mese del gusto” si è espresso in particolare sulla carne salada: “Deve essere chiamata carne salada e basta – ha detto – altrimenti chiunque potrà produrla chiamandola abbinando il nome della regione (non carne salada del Trentino, insomma), rimarcando l’impegno al Ministero per il riconoscimento del marchio Igp.
Interessante anche la relazione del vicedirettore del museo delle palafitte di Ledro Alessandro fedrigotti il quale, nel mostrare una ricostruzione 3D di un pezzo di pane trovato nel villaggio palafitticolo di Molina di Ledro, ha illustrato come il pane sia alimento “vecchio” di migliaia di anni. E, perché no, una volta trovata la “ricetta”, grazie alla associazione panificatori del Trentino che lo hanno studiato, di quel pane a base essenzialmente di farro, proporlo agli ospiti sul territorio in abbinamento con l’olio del Garda.