Villa Angerer di Arco: il progetto dei Comitati piace alla Mnemoteca
Si è svolta venerdì 1 settembre la serata informativa dove i Comitati ambientalisti hanno presentato le loro proposte sul possibile futuro di Villa Angerer a Chiarano di Arco (leggi la notizia).
Le idee messe in campo sono piaciute ai componenti della Mnemoteca di Arco, tra l’altro citati nel progetto per quello che riguarda il possibile utilizzo delle sale per esposizioni e musei.
“Cosa lasciamo in eredità a chi verrà dopo di noi? – scrive la presidente Tiziana Calzà – L’impegno è quello di preservare la bellezza, che nel nostro territorio viene ogni giorno minacciata. Nel corso della serata, inoltre, è stato sottolineato il bisogno di fare comunità, di avviare un processo partecipativo che punti sul bene comune e non solo su iniziative private”.
Secondo la Mnemoteca, per le soluzioni prospettate ci vogliono finanziamenti consistenti e affidarsi ad un privato sarebbe la soluzione più semplice ma questo significherebbe un aumento delle volumetrie, il cambiamento della destinazione d’uso, lo stravolgimento della viabilità, un attentato alla bellezza dei due piccoli borghi di Vigne e Chiarano e, soprattutto, l’edificabilità di larga parte del parco, un bene di primaria importanza.
“Delle due ipotesi prospettate – prosegue la nota della Associazione – ci è piaciuta quella che mette al centro il Parco e lo potenzia, prevedendo una parte dell’edificio sanatoriale in serre. C’è un altro aspetto che ci è particolarmente caro, ovvero quello che prevede la collocazione nella parte sanatoriale dell’archivio Caproni, di un museo che racconti il periodo d’oro del Kurort e uno della Arco sanatoriale, due pezzi della nostra storia locale che finora non hanno trovato un luogo adeguato. La Mnemoteca si è occupata a lungo dell’età sanatoriale, per questo non vorremmo che andasse perduto il materiale documentale raccolto negli anni, l’archivio fotografico, quello digitale con le voci dei protagonisti e gli strumenti di cura donati dallo pneumologo dottor Di Gregorio, materiale che ben figurerebbe in un museo.
La città di Arco, con i suoi 25 sanatori e 2 mila posti letto – conclude la nota della Mnemoteca – è stata un centro di ricerca medica di prim’ordine, dove sono stati prodotti libri e convegni sul tema della tubercolosi. Ci auguriamo che Arco accolga la proposta di far rivivere Villa Angerer e si riappropri così anche della sua storia recente. Siamo certi che se un progetto è fortemente voluto dalla comunità i fondi per sostenerlo si possono trovare”.