Zecche e zanzare, l’estate calda e umida favorisce la proliferazione

Redazione25/07/20233min
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Stanno proseguendo le attività di monitoraggio e ricerca a lungo termine di zanzare e zecche in Trentino. A causa del caldo, dell’elevata umidità e della formazione di ristagni d’acqua, questo periodo estivo appare particolarmente favorevole alla proliferazione di questi artropodi di interesse sanitario.
Il monitoraggio effettuato dalla Fondazione Mach riguarda le specie aliene invasive (zanzara tigre, coreana e giapponese) e la specie autoctona Culex pipiens (zanzara comune) che sono ritenute importanti dal punto di vista sanitario poiché in grado di trasmettere malattie emergenti come la febbre del Nilo Occidentale (West Nile virus), Dengue, Zika e Chikungunya.
In parallelo la FEM è impegnata nel monitoraggio delle zecche in alcune aree della provincia in ambienti naturali con presenza diversificata di fauna selvatica, al fine di valutare la prevalenza di alcuni patogeni di interesse medico, quali la borreliosi di Lyme e la TBE.

Attività di monitoraggio sulle zanzare
A partire dalla metà di aprile 2023 il gruppo di ricerca di ecologia applicata del Centro Ricerca e Innovazione FEM ha iniziato il campionamento delle zanzare in due zone della provincia di Trento già monitorate da lungo tempo. La prima è localizzata nei comuni di Arco e Riva del Garda, dove sono attive 6 trappole per la cattura di adulti. Il monitoraggio di questa area è iniziato nel 2008. La seconda zona comprende i comuni di Telve, Castel Ivano, Pergine in Valsugana, ai quali si aggiunge la collina est del comune di Trento e l’interporto doganale di Trento.

Esperimenti scientifici per studiare la biologia
Nell’insettario presso la FEM sono presenti colonie di zanzara tigre, zanzara coreana e zanzara comune che permettono di approfondire gli aspetti biologici di questi insetti mediante la conduzione di esperimenti scientifici.

Zecche sotto la lente
Per quanto riguarda l’attività di ricerca e monitoraggio sulle zecche, queste si focalizzano soprattutto sulla zecca dei boschi, Ixodes ricinus, che riprende la sua attività dopo la diapausa invernale non appena le temperature permangono sopra i 7-10 °C. In genere da maggio a metà giugno le zecche presentano un picco di abbondanza nel nostro territorio per cui si richiede una maggiore attenzione quando ci si reca in ambienti con vegetazione cespugliosa e aree boschive dal fondovalle ai 1200-1400 m.

Un sito dedicato ai cittadini
I cittadini possono visitare il sito web:
https://vettoritrentino.it/
dove troveranno i risultati delle attività svolte, il materiale informativo di supporto e la mappa interattiva con l’andamento in tempo reale dei monitoraggi (per ora solo relativi alle zanzare) svolti sul territorio.

 


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