Lo chef Brunel: “Il golf sarebbe traino per l’economia”
Si parla di golf da decenni, ma il “piatto” è desolatamente vuoto. Si, perché se lo chef Peter Brunel si è espresso a favore di un campo da golf in zona di piatto si parla, ossia del fatto che se il Garda trentino vuole stare al primo posto per presenze turistiche (e il calo di quest’anno c’é, è innegabile) urgono soluzioni alternative a ciò che il territorio può offrire. Soluzioni che possano attrarre nuova “linfa” e un campo da golf potrebbe essere una delle “soluzioni”. Un traino, ha detto lo chef stellato, per tutta l’economia locale che fino ad oggi si è retta sulla mountain bike, sul windsurf, sull’arrampicata, insomma su tutte le possibilità di sport outdoor che offre l’Alto Garda. E allora è tempo di guardare altrove, e un campo da golf potrebbe dare un nuovo impulso a tutto il settore. Dove? Lasciamo perdere l’idea delle Marocche di Dro, vecchia e affossata da un referendum popolare, mentre quella più recente in zona Nago, località “Segrom” stenta anch’essa. Il sindaco ne sta portando avanti le istanze, ma in quella zona insistono valori della Grande Guerra che non si possono cancellare. Anche se inserendo trincee e manufatti in un campo da golf non sarebbe una cattiva idea. Certo, la storia e la memoria prima di tutto, ma se ciò che ci è stato lasciato andasse adeguatamente valorizzato perché no? In zona si è recata la Soprintendenza per le verifiche del caso, mentre Garda Dolomiti e Trentino Marketing sono impegnate nel proseguire questa strada assieme all’associazione sportiva Alto Garda Golf che combatte da tempo questa battaglia affinché nella nostra zona si realizzi un campo a nove buche.