Il dialetto in ricordo di Umberto Zanin

Redazione14/06/20233min
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Un paio d’ore filate di condivisione e comunità, complice quello straordinario “facilitatore” dei pensieri e dei sentimenti che è la nostra lingua nativa, il dialetto trentino. È successo sabato 3 giugno a Canale di Tenno, presso Casartisti dove la direttrice Roberta Bonazza ha messo a disposizione il grande e suggestivo cucinone per il “filò” che ha suggellato la mostra antologica delle sculture di Umberto Zanin.
Oltre quaranta persone hanno preso parte a uno spontaneo recital di poesia, intessuto anche di ricordi personali e collettivi e di annotazioni linguistiche e semantiche, soprattutto grazie a Sandro Parisi, che ha mobilitato la sua associazione “Giacomo Floriani”, reduce tra le tante iniziative da un fertile corso di avviamento al componimento poetico in dialetto. A inaugurare l’incontro, dopo il saluto di Luca Zanin (a nome della famiglia che ha organizzato la mostra d’arte), è stato l’assessore arcense alla cultura Guido Trebo, che ha pure recitato Umberto Saba, prima che Parisi rendesse doveroso omaggio al maggior poeta rivano Floriani. A frequentare personalmente da bambina il Floriani e la sua moglie Lucia Pizzini fu Fiorella Marocchi di Calvola, presente all’incontro dove ha letto alcuni versi di propria confezione.
Da lì in poi è stata una simpaticissima gara ad esprimersi e a declamare. Il Gilberto Galvagni ha proposto le sue liriche ricche di pensiero e di montagna, dei suoi ricordi d’amicizia col Renzo Tonetta, della sua denuncia indignata delle speculazioni edilizie che in questi anni hanno deturpato la magnifica Busa. Con emozione la figlia del compianto Alberto Maria Betta ha recitato il suo “Buti de speranza”, mentre Luca Zanin ha riportato all’Umberto, proponendo brevi composizioni poetiche oggi postate in internet, nel suo ricco blog Arcopoesia. Il fratello Paolo Zanin ha invece declamato un brano di Roberto Moggio, da una lirica tutta dedicata alla mitica Villa Alessandra di corso 3 Novembre a Trento, epicentro di una belle époque vissuta anche da Umberto.
Avanti ancora, hanno preso la parola il romarzollese Leonardo Rosà, l’insegnante Loretta Miorelli, Francesca Mozzi, Mauro Galas e Gianni Nicolini.
Un brindisi alla memoria di Umberto Zanin ha concluso in bellezza filò ed evento espositivo a Casartisti.

 

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