Concessioni idroelettriche, resta l’impegno per valorizzare la risorsa acqua
“Apprendiamo della decisione del Consiglio dei Ministri dettata dalla necessità di allinearsi alle richieste della Commissione europea rispetto agli obiettivi del PNRR, pur nell’apprezzamento, da parte di alcuni Ministeri, degli obiettivi della norma provinciale. Per noi resta l’impegno di valorizzazione della risorsa acqua rispetto al ritorno economico e ambientale sul territorio provinciale”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ed il vicepresidente Mario Tonina commentano così la notizia dell’impugnativa da parte del Consiglio dei Ministri della legge provinciale in materia di concessioni idroelettriche.
“Una norma concepita in un momento di grave emergenza – ricordano gli esponenti della Giunta provinciale – che proprio per tali circostanze rispondeva all’urgenza di intervenire in un settore che sappiamo molto complesso e delicato. Per questo è apprezzabile la scelta del Governo di istituire un Tavolo paritetico che analizzi alcune questioni legate alla produzione idroelettrica, valutando anche il termine di scadenza delle concessioni attive sul territorio trentino in relazione al termine mobile contenuto nell’articolo 13 dello Statuto di autonomia.”
Pur a fronte dell’impugnativa, resta confermato l’obiettivo di garantire investimenti a cura dei concessionari per rendere più efficiente la produzione e conseguentemente per incrementare anche le risorse destinate al territorio e a sostegno dei cittadini. Tale obiettivo sarà perseguito in ogni forma che consenta il rapido avvio di investimenti. La Provincia si attiverà perciò per il tempestivo avvio dei lavori del tavolo paritetico con lo Stato e per la redazione di rapporti di fine concessione, utili anche alla presentazione di proposte provenienti dagli operatori.
Prosegue quindi l’impegno della Provincia che già nei mesi autunnali ha destinato importanti risorse a cittadini e imprese per fronteggiare l’emergenza. In questi giorni circa 25 milioni di euro sono stati erogati ai cittadini e il cosiddetto bonus 180 rappresenta la misura che si intende preservare, spostandone però l’onere dalle casse provinciali alle imprese produttrici di energia, in un momento di oggettivo possibile business economico derivante dal maggior valore della risorsa energetica.