Pascoli in Trentino, contrasto alle speculazioni: in 3 anni recuperati 730mila euro

Redazione13/01/20232min
MUCCHE PASCOLO

 

Storia, tradizione e valorizzazione del territorio di montagna. L’alpeggio rappresenta in Trentino un’attività fortemente identitaria, che l’Amministrazione provinciale sostiene e tutela: ne va dello sviluppo economico del settore zootecnico ed a beneficiarne è l’intera comunità. Il paesaggio curato dagli agricoltori è infatti un elemento di ricchezza, patrimonio di tutti. Per questo motivo il Corpo forestale del Trentino con Agenzia provinciale per i pagamenti (Appag) e servizi veterinari dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) nell’ultimo triennio hanno intensificato ed esteso i controlli su pascoli e bestiame.

La superficie dei pascoli in Trentino è di circa 90mila ettari, di cui l’85% di proprietà pubblica. Sulle nostre montagne sono incastonate 484 malghe, che ospitano nel periodo dell’alpeggio un totale di 25.500 bovini e 42.000 ovicaprini. A conferma dell’importanza della gestione dei pascoli, l’attività tradizionale dell’alpeggio sul territorio provinciale è annualmente sostenuta, in forma diretta o indiretta, con fondi europei (Feasr e Feaga) e provinciali.
Negli ultimi anni si sono osservati, tuttavia, forti fenomeni speculativi, alla luce di condizioni normative favorevoli nell’applicazione dei pagamenti diretti della Pac (Politica agricola comune). Iniziative che hanno comportato conseguenze negative per gli allevatori locali e l’economia di montagna.
Efficaci in questo senso si sono rivelati dunque i controlli compiuti da Corpo forestale e Appag che, nel triennio 2020-2022 hanno consentito di recuperare una somma complessiva pari a quasi 730mila euro: nello specifico, si tratta di riduzioni per circa 400mila euro (quindi mancati pagamenti) e sanzioni per oltre 330mila euro (che vanno ulteriormente a ridurre o ad annullare i pagamenti richiesti). L’abbinamento di contestazione amministrative e di atti d’indagine condotti dal Corpo forestale – quale organo di polizia giudiziaria – ha permesso dunque di procedere alla contestazione di diverse irregolarità, con la conseguente sospensione o riduzione dei premi pagabili. Nel solo 2022 le somme ‘recuperate’ hanno raggiunto i 311mila euro.

 


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