Cassa Integrazione anche alle cartiere Fedrigoni di Arco e Varone
Dopo lo stop alle Cartiere del Garda arriva quello per il gruppo Fedrigoni, che risuona come un’altra “mazzata” per l’industria nel Garda trentino, perché non sarà solo lo stabilimento di Varone a fermarsi e mettere in cassa integrazione o ferie “obbligate” i seicento dipendenti, ma anche quelli di Arco, Scurelle in Valsugana. La pandemia dovuta al Coronavirus non aveva scalfito la produzione a ciclo continuo, anzi, il gruppo si era visto richiedere un aumento degli ordinativi cui aveva fatto fronte organizzando turni di 5 + 2 per le aumentate esigenze di mercato. Poi però è arrivata la crisi Russo-Ucraina, la quale da febbraio scorso e proprio quando quella innescata dal virus stava calando, ha dato corpo ad un conflitto che ha generato aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia come non mai, una somma di questi fattori che per una crisi che, si spera, sia risolta in fretta.
Il momento in cui Fedrigoni in questi giorni, purtroppo, ha dovuto annunciare alle maestranze il calo degli ordini è arrivato con la brutta notizia della Cassa integrazione per i dipendenti di tutti e quattro gli stabilimenti sotto il suo controllo.
Commesse in flessione capaci di generare uno stop per i 233 dipendenti di Arconvert, i 46 di Scurelle, i 166 per lo stabilimento di Arco e i 143 per quello di Varone. Con la prima fermata già “operativa” da lunedì 21 novembre in Arconvert che terminerà martedì prossimo 29, con la ripresa del lavoro grazie ad una commessa globale, almeno qui, di 30 milioni di metri quadri di etichette in programma fino alla fine di quest’anno. Ferie da “smaltire”, dunque, ma poi cassa integrazione prevista fino al 31 gennaio prossimo, periodo nel quale s’innesta la prevista chiusura per le festività natalizie dal 24 dicembre al 2 gennaio prossimo 2023. Per gli stabilimenti di Arco e Varone la cassa integrazione è programmata dal 13 dicembre fino all’otto gennaio (320 dipendenti), mentre a Scurelle s’inizierà il 12 dicembre per terminare, sempre di cassa integrazione si parla, sempre l’otto gennaio 2023. Tutto questo con un fatturato che nel terzo trimestre del 2022 è salito a 547 milioni di euro, ossia più 36% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un giro d’affari globale pari a 1,6 milioni di euro che significa un più 41% sempre rispetto allo stesso periodo del 2021.