Polizia turistica nell’Alto Garda? Bella idea, ma manca personale
Un Corpo di “Polizia Turistica” nell’Alto Garda? Perché no? L’idea piace anche alla Polizia Locale Intercomunale dedito al controllo del territorio. Peccato, però, che le risorse siano poche e non consentano di andare oltre alla sola idea. Il tutto è emerso dalla recente Conferenza del Turismo, il Tavolo di Lavoro tra i Comuni e le Categorie economiche che si riunisce due volte all’anno, e prevederebbe la formazione di agenti specializzati in materia di regolamenti turistici locali e nazionali. Con gli agenti preposti ad intervenire dove serve, ad esempio irregolarità negli affitti di case vacanza, i campeggi abusivi o il commercio ambulante. Col “caos” legislativo che differisce da regione a regione, da provincia a provincia, tra Comune e Comune, ecco che una sorta di “forza speciale” istruita e preparata sarebbe molto utile per arginare il fenomeno del “nero” che, si sa, è imperante. La vicecomandante Graziella Chistè ha detto che questo, in parte, viene già svolto dagli Agenti in forza per dieci mesi all’anno, con controlli minuziosi legati al turismo e su di un territorio molto ampio. Il 2022 ha visto la disponibilità di più agenti sul territorio, ma per arrivare a quanto ipotizzato ne servirebbero molti di più. Sul tavolo della Conferenza ci sono diverse idee, metterle a frutto non è facile ma almeno la discussione è iniziata. In particolare, per le case vacanza, laddove gli affitti brevi sottraggono la disponibilità di appartamenti per i lavoratori di alberghi, pubblici esercizi, attività di ristorazione e altro che vengo a fare la stagione in zona, ma anche dotare gli stessi degli standard minimi qualitativi come rilevatori di fumo nelle stanze, garantire il parcheggio alle vetture accanto alla struttura e, importante, certificati anti-legionella. Insomma, qualità e garanzia per i proprietari ma anche e soprattutto per chi viene a passare una vacanza sul Garda.