Giornalisti, i 50 anni dell’Ordine: “Pluralismo informativo è sale della democrazia”
697 giornalisti professionisti, 1.027 pubblicisti e 24 praticanti. Gli operatori dell’informazione hanno celebrato al palazzo della regione i 50 anni dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol: un traguardo che coincide con quello del Sindacato e si intreccia a quello del Secondo Statuto di autonomia del nostro territorio.
“Alla luce della collaborazione tra le nostre istituzioni – ha detto il presidente della provincia autonoma di Trento e della Regione Maurizio Fugatti – è necessario continuare a lavorare per garantire un’informazione il più possibile corretta, completa e certificata, affinché i cittadini abbiano la possibilità di distinguere le notizie dalle fake news. Ne va della crescita civica della comunità”.
Le celebrazioni sono iniziate con l’inaugurazione della panchina bianca per la libertà di informazione nel parco di Piazza Dante. All’appuntamento sono intervenuti – tra gli altri – il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, la presidente regionale Elisabeth Anna Mair, Patrick Rina del Sindacato dei giornalisti e il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher.
Il presidente Fugatti si è detto orgoglioso di aver “condiviso con l’Ordine alcuni percorsi importanti: dalla nascita della Fondazione Megalizzi, all’accordo con le scuole del territorio per far capire ai giovani cosa vogliano dire libertà di informazione e pluralismo informativo, affinché le nostre ragazze e i nostri ragazzi abbiano gli strumenti per scegliere le fonti informative più attendibili”. Il presidente della Provincia si è dunque detto convinto che “la sfida per tutti è quella di non limitarsi ad una informazione superficiale, ma approfondire una notizia grazie ad un giornalismo plurale e di qualità”. Un pluralismo che è “sale della democrazia” e di cui il Trentino ha avvertito ulteriormente l’esigenza, tanto che nelle ultime settimane sul territorio sono state fondate due nuove testate: “Un grazie quindi agli imprenditori che continuano ad investire nel settore, anche in questo momento difficile, garantendo nuova linfa al sistema informativo, posti di lavoro anche per i giovani giornalisti e ripercussioni positive sull’indotto”.