Crisi energetica, illuminazione ridotta a Riva del Garda
La crisi energetica, ma sarebbe più giusto parlare di “speculazione energetica” in atto, impone all’amministrazione comunale rivana di operare “tagli” all’illuminazione pubblica. I rincari cui tutti indistintamente paghiamo le conseguenze, dunque, hanno indotto sindaco e amministratori a spegnere, almeno fino a Pasqua 2023, non solo le luci sui monumenti ma anche quella pubblica in alcune zone della città. Il Comune, tuttavia, si fa garante che laddove la sicurezza lo imponga l’illuminazione sia tenuta “viva.” Tagliare, insomma, perché l’aumento dei costi lo impone e basta. Per questo la giunta, dopo aver ascoltato il referente di patrimonio e qualità urbana Massimo Tomasoni invitato alla riunione, il quale ha elencato i dati poco entusiastici dei quattro mesi estivi, ha deciso che si opererà con i “tagli” sopra enunziati. Questo in primis perché da 150.000 euro di spesa del 2021 si è arrivati a 490.000 euro per lo stesso periodo del 2022, ossia un aumento percentuale di ben il 226,67% e riferito alla sola voce “luce” ben inteso, e per quattro mesi (maggio-agosto). La previsione a fine 2022 è di superare il 300% d’incremento spesa arrivando a circa 800.000 euro. Per l’illuminazione pubblica si erano spesi (dati sempre riferiti al 2021 e per i mesi maggio-agosto, dunque quando le giornate sono più lunghe e la luce naturale copre un’ampia fascia oraria) 90.000 euro, mentre lo stesso periodo di quest’anno si è attestata sui 260.000 euro con un incremento del 234%. Sul fronte “caldo” del gas si è passati da 150.000 a 490.000 euro con una previsione di spesa finale al 31 dicembre 2022 per il gas necessario all’impianti di teleriscaldamento pari a circa 800.000 euro. Insomma, dati davvero preoccupanti per le casse pubbliche di Palazzo Pretorio. E poi ci sono le voci riferite al “servizio calore” come gli impianti sportivi, Biblioteca, Museo scuole, palestre, etc. un servizio che da 480.000 euro spesi nel 2021 è passato a costare ai già spesi 670.000, senza contare che l’anno non è ancora finito. Per questo la giunta ha deciso di operare alcuni tagli come detto dell’illuminazione pubblica, per risparmiare e destinare le risorse laddove è più necessario. Si prenderà in considerazione anche di limitare (se non chiudere) le docce delle palestre mentre il Palagarda sarà chiuso. Quindi la Cestistica rivana dove andrà ad allenarsi? Struttura vecchia e obsoleta già ai tempi del Gs Riva, scaldare il Palagarda equivaleva a gettare letteralmente soldi dalla finestra, siamo sinceri. Infine, luci spente o ridotte sulle passeggiate e nei cimiteri, quelle della passeggiata verso il Bastione di Riva, i monumenti e sul lungolago, fontane e altro almeno fino a Pasqua. Poi con AGS si pianificherà la situazione cercando con una variazione di bilancio di mettere a disposizione le risorse per far fronte alle maggiori spese energetiche. Poi se il nuovo Governo che sta per nascere darà una svolta decisa verso le Comunità energetiche sarà sicuramente meglio. Per tutti.