Parco Miralago, il futuro secondo gli ambientalisti
Quali prospettive per il Parco urbano di Riva del Garda? Se le chiedono, anzi le propongono il “Comitato Salvaguardia area lago”, l’associazione “Riccardo Pinter” e il “WWF Trentino” col sostegno del “Comitato Salvaguardia Olivaia”, l’associazione “Rotte Inverse”, il “Comitato sviluppo sostenibile” del Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro, la “Mnemoteca del Basso Sarca” e l’associazione “Amici della terra”.
“Una proposta possibile – scrivono i relatori del documento inviatoci da Maria Elisabetta Montagni, la presidente del Comitato SAL – aperta al confronto e al contributo di soggetti ed Enti o associazioni ma chiunque sia interessato e disposto a mettere in campo idee ed energie per la salvaguardia e la valorizzazione del Compendio Miralago”.
Con un’ampia premessa sul parco “gioiello ambientale e scrigno di storia, cultura e identità della città di Riva del Garda” secondo il Comitato l’area potrebbe diventare uno strumento fondamentale per l’esercizio della cittadinanza per conoscere un luogo speciale e farne luogo di apprendimento. Nel documento si prendono in esame le ipotesi per una rinascita articolata in due distinte fasi: nella prima i firmatari prevedono di realizzare entro breve tempo quegli interventi urgenti e prioritari atti al recupero e miglioramento dell’aspetto botanico del parco, ma anche dell’aspetto legato alla storia del compendio in sinergia ovviamente con la Patrimonio del Trentino, proprietaria del parco e degli immobili noti, appunto, come ex colonia Miralago, “coinvolgendo” Comune, Soprintendenza ai Beni Culturali, il SOVA (Servizio Opere e Valorizzazione Ambientale), l’assessorato all’Istruzione e alla Cultura e quello dell’Urbanistica.
In una seconda fase, che potrebbe estinguersi nel medio periodo (convenzionalmente cinque anni), e per lotti d’interventi, si andrebbe al recupero edilizio e funzionale degli edifici esistenti, partendo da quello principale legato all’ex Sanatorio Von Hartungen ed ex Colonia infantile.
Nel documento seguono una serie di proposte tra cui la destinazione del parco a verde pubblico, il restauro e conservazione degli edifici con caratteristiche storiche, la cancellazione dal catasto delle volumetrie eventualmente abbattute, un accesso esclusivo pedonale o con mezzi elettrici, l’installazione di pannelli identificativi delle specie arboree, il ripristino dei vialetti come in origine, l’apertura permanente della chiesetta sconsacrata, l’istituzione di un Parco letterario, rendere visibili i manufatti della Grande Guerra ivi esistenti e la collaborazione col MAG per spazi dedicati alla storia.
Sollecitata, inoltre, una collaborazione con la Fraglia della Vela al fine di creare un Centro dedicato alla cultura e agli sport velici. Una proposta “corposa” corredata da planimetrie e che prevede anche la collaborazione con soggetti privati ai fini della sostenibilità economica della conservazione e utilizzo degli impianti. Tra l’altro quella di estendere ad un’Università, Istituto di Ricerca o Museo della Medicina che sia l’opportunità di aprire una sezione dedicata alle cure naturalistiche. Inoltre, spazi dedicati allo studio e conoscenza del lago, ma connettendo il tutto alla rete dei Parchi dell’Alto Garda e di tutto il lago.