Aiuti al rincaro bollette, le ragioni di una scelta
Sul tema del rincaro delle bollette elettriche e delle misure adottate per sostenere famiglie, imprese e per ridurre i consumi, l’amministrazione provinciale intende fare alcune puntualizzazioni.
“Prima di tutto un ragionamento sul metodo – scrive la PAT in una nota – Tutte le posizioni sono legittime e tutte le voci vanno ascoltate. E le osservazioni e sollecitazioni che sono arrivate dalle organizzazioni (datoriali e sindacali), ma anche da molti cittadini, sono state tenute in considerazione prima di adottare gli interventi come quello deciso oggi dalla Giunta provinciale.
Ma vi è anche un limite oltre il quale all’Esecutivo va lasciata l’autonomia della decisione, che in primo luogo tiene conto che recentemente la Giunta è intervenuta non una ma più volte a sostegno delle famiglie:
-una prima volta con un bonus bollette per le famiglie (con e senza figli) che non superano le soglie previste dall’ICEF (0,40) e che non hanno i requisiti per accedere al bonus nazionale (7 milioni di euro);
-una seconda volta con un intervento per le famiglie con figli con un aiuto tra i 400 ed i 650 euro a seconda della numerosità dei figli (intervento in pagamento con un costo previsto di 16 milioni di euro, in fase di erogazione);
-una terza volta con l’esenzione IRPEF prevista nell’Assestamento del bilancio 2022 per redditi fino a 25 mila euro anzichè 15 mila (con un costo previsto di 30 milioni di euro).
A tutto ciò si aggiunge il sostegno deciso oggi, cui è stato destinato un budget di 40 milioni di euro. Un intervento che si ritiene di grande importanza e difficilmente riscontrabile altrove.
In totale sono 93 milioni di euro.
Come la Giunta ha ritenuto fondamentale – in sede di Assestamento – destinare ad un apposito fondo 100 milioni da utilizzare tempestivamente con atto amministrativo (i 40 milioni vengono da lì) per situazioni emergenziali (e questa lo è e se le previsioni non cambieranno non sarà certamente l’ultima), così ha ritenuto di privilegiare la tempestività e la semplicità dell’intervento (appunto, senza fare una legge apposta) garantendo comunque l’equità necessaria alla misura deliberata.
Nessuna domanda agli uffici, nessuna istruttoria, massimo dell’automatismo attraverso uno “sconto” medio in bolletta di 180 euro (fissi) per ogni utenza sino a 4,5 kw di potenza.
Nella normalità dei casi – conclude la nota della Provincia Autonoma – le utenze delle famiglie trentine sono di 3 kw ma ormai sono numerosissime le famiglie che superano tale valore e dispongono di potenze fino a 4,5 kw (basta una piastra radiante in cucina anziché il normale fornello a gas per dover salire di potenza rispetto a quella ordinaria), e questo vale anche per situazioni di persone anziane da sole in casa, ovvero per famiglie con bambini piccoli. Sbaglia in pieno quindi chi dice che si tratta di misure indifferenziate ovvero, peggio, per famiglie benestanti”.