Sindacato CGIL: “Chiamate d’emergenza, in Trentino attesa anche di 3 minuti”
La Funzione pubblica Cgil, con Gianna Colle e Marco Cont, lancia l’allarme per la Centrale emergenza sanitaria del Trentino. In sintesi: il Medical priority dispatch system (Mpds) è ispirato a procedure nate negli Stati Uniti e prevede la presenza di un operatore che prende la chiamata (call taker) e di un secondo operatore che attiva i soccorsi (call dispstcher). In Trentino le due cose le deve fare un operatore solo, a meno che non ci sia un collega libero, al tavolo di fianco, pronto a dare una mano.
«L’intervista telefonica – ha detto l’altro giorno l’assessore alla Salute Stefania Segnana – e l’invio dei mezzi di soccorso può essere svolta da operatori diversi, quindi il prolungamento della telefonata non corrisponde ad un ritardo di invio». “Bene – spiega la Fp Cgil – ma in Trentino bisogna affidarsi alla fortuna e sperare che ci sia un collega libero? Teniamo conto che la procedura fa allungare i tempi delle telefonate e quindi capita che tutti siano impegnati contemporaneamente al telefono”.
“Il Mdps nasce per tutelare, anche legalmente, gli operatori laici – prosegue la nota sindacale – ovvero non sanitari che dunque non hanno la professionalità per giudicare la situazione e prendersi, eventualmente, anche delle responsabilità. Al momento alla Centrale sanitaria sono in servizio solo infermieri, che però sono tenuti a comportarsi da laici. Se non lo fanno, il sistema li segnalerà come inadempienti, con tutte le conseguenze del caso. È anche per questo che chiediamo un incontro all’assessore e all’Azienda sanitaria: per tutelare gli infermieri e anche per evitare che la loro professionalità venga mortificata. Ad un anno dall’introduzione del nuovo sistema, emerge l’allungamento nei tempi di evasione delle chiamate: ad alcune si dà risposta dopo ben 180 secondi”.
Fp Cgil ribadisce poi l’allarme per la crescente fuga di medici e professionisti dalla sanità trentina. Chiede anche, per gli operatori della Centrale sanitaria, l’attivazione dello psicologo del lavoro per supportare chi è sottoposto quotidianamente a fortissimi stress professionali ma anche emotivi, inevitabili per chi presta soccorso a feriti e infortunati.