Servizio Foreste e Fondazione Mach, guerra al bostrico tipografo
Investiti dalla furia della tempesta Vaia nell’ottobre 2018, I boschi del Trentino continuano a subire gravi ferite. Sotto la lente dell’Amministrazione provinciale è finito ormai da tempo il bostrico tipografo, insetto che attacca in particolare le foreste a composizione prevalente di abete rosso e la cui diffusione – peraltro prevista successivamente alla tempesta ed ora accentuata dalla perdurante siccità che caratterizza il 2022 – è sotto gli occhi di residenti e ospiti. Sintomo visibile dell’attacco è rappresentato dall’arrossamento delle chiome.
Per questo motivo, l’Amministrazione provinciale ha messo a punto un nuovo piano per il contenimento del bostrico.
Questo insetto, naturalmente presente nei boschi trentini, allo stato epidemico (quello attuale) diventa molto più aggressivo, provocando mortalità elevate e riuscendo a colpire anche piante sane o giovani e in certi casi altre specie. L’andamento stagionale influisce notevolmente sulla biologia dell’insetto e sulla sua capacità di prolungare la fase epidemica. Una situazione che peraltro crea le condizioni perché si sviluppino gli incendi, come accaduto recentemente in diverse zone del Trentino.
Secondo le previsioni del Servizio foreste della Provincia, la diffusione del bostrico in Trentino è destinata a proseguire ancora qualche anno. Il monitoraggio effettuato sul territorio dal Corpo forestale del Trentino segnala che nell’ultimo triennio e fino a fine 2021 il bostrico ha attaccato oltre 594mila metri cubi di legname, pari a circa il 15% dei danni provocati da Vaia, su una superficie complessiva di 5.300 ettari. I distretti forestali più colpiti sono stati quelli di Cavalese, Primiero, Borgo Valsugana e Pergine Valsugana.