LA “NUOVA” PONALE NON PIACE ALL’UNIONE BIKERS TRENTINI. LA REPLICA DELLA COMUNITÀ DI VALLE

Per qualcuno c’era da aspettarselo. “La Ponale? Uno scempio ambientale”. Dura, molto dura la presa di posizione dell’associazione “Unione Bikers Trentini” per voce del loro coordinatore provinciale Leonardo Corradini, che si unisce alle proteste forte della voce di Carlo Argentieri, nota guida locale e portavoce della zona Alto Garda e Ledro della stessa associazione.
“Era meglio lasciarla come prima” attacca l’esponente che “boccia” completamente i lavori di messa in sicurezza e il tracciato, dal quale sono sparite cunette e dossi che tanto piacevano prima ai biker “del vecchio tracciato – scrive Corradini sulla pagina Facebook dell’associazione – non rimane più nulla, e ora è una vera e propria strada allargata alla carreggiata originale”. Insomma non piace proprio come è stata “sistemata” la vecchia via del Ponale, oggi sentiero alpino per permettere il transito dei biker da e verso la valle di Ledro, Pregasina, Punta Larici, Tremalzo da Passo Rocchetta, i sentieri più frequentati tanto per citarne alcuni. Ma anche dei pedoni in un percorso in alcuni tratti separato da un rialzo del terreno.
“Sicurezza? Non ci siamo – tuona sempre Corradini dal social network – proprio, anzi. Spazi ampi e senza ostacoli favoriscono la velocità ai ciclisti che la amano, e l’incontro con le comitive a piedi di turisti saranno oggetto di “scontri” verbali accesi. A meno che gli stessi non vadano sul percorso a loro dedicato”. In ogni caso l’Unione Bikers Trentini attende di vedere il lavoro finito prima di giudicare, anche se da queste esternazioni, invece, il giudizio sembra sia stato dato.
Pronta la risposta del Presidente della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro Mauro Malfer, ente che ha fatto da capofila e coordinatore del progetto di messa in sicurezza.
“Alla fine del 2017 – scrive il Presidente – era chiaro a tutti che solo attraverso una verifica giuridica della situazione relativa all’area del sistema Ponale, la razionalizzazione delle informazioni in essa presenti, la programmazione di interventi di manutenzione era possibile scongiurare la chiusura del sentiero. Solo grazie alla forte volontà di tutti i sindaci del territorio e del Presidente della Comunità Alto Garda e Ledro è stato possibile trasferire immediatamente un importante finanziamento a realizzare le prime opere di manutenzione che ora permettono una parziale riapertura del sentiero. Successivamente Garda Trentino Spa e la stessa Provincia hanno partecipato ad una intesa tra enti al fine di programmare interventi pluriennali di un nuovo ente gestore. Se l’Unione dei Bikers oggi può criticare i lavori in corso di un cantiere dove, tra le varie aziende impegnate, opera anche il servizio PAT (SOVA) che in Trentino ha realizzato oltre 450 km di piste ciclabili lo può fare grazie agli sforzi, prodigati in oltre un anno, da centinaia di persone consapevoli dell’importanza storica, culturale, turistica ed economica di questo collegamento ed anche grazie all’assunzione di responsabilità del nuovo ente gestore. Pare necessario sottolineare che i lavori programmati proseguiranno per tutto il 2018. Si invita pertanto l’Unione Bikers Trentini, così attenta nel tutelare gli interessi dei ciclisti, ad associarsi al nuovo ente gestore per contribuire alla valorizzazione del sentiero”.