Alberto Maria Betta, il ricordo delle Associazioni: “Cantore di tradizione e cultura”
Una delle attività più amate da Alberto Maria Betta, l’artista di Riva del Garda tragicamente scomparso lunedì 6 giugno (leggi), era senz’altro quella legata al dialetto. Ha scritto infatti numerose poesie dedicate alle tradizioni, all’ambiente di montagna e alla sua amata città.
Aveva aderito anche alla associazione culturale “Giacomo Floriani” fin dalla sua costituzione nel 2017, in quanto da sempre interessato al poeta rivano, impegnato a rinnovarne il ricordo anche sul monte Calino durante gli incontri con le scolaresche che lui sapeva ben coinvolgere grazie alla lettura delle poesie tratte da “I Cinque Canzonieri”.
“Alberto Maria Betta, Albertino per gli amici – scrivono dalla Associazione – è stato sempre con noi fino a quel tragico sabato 4 giugno quando un malore lo ha colpito inaspettatamente. Lo avevamo incontrato il 16 maggio scorso durante l’Assemblea elettiva e poco dopo si era interessato con la SAT di Riva per posizionare una tabella illustrativa della vita di Giacomo Floriani davanti alla Baita nei pressi del Rifugio “S. Pietro”. Lo avevamo seguito con interesse anche nella produzione del suo ultimo libro “Sul sentér che porta a casa”.“Mi ghe sóm e ghe sarò sempre con voi per ricordar ‘l Floriani!” ci diceva sempre. Tanti erano i progetti che condividevamo con lui per il futuro prossimo. Purtroppo la sua morte improvvisa non li renderà vani, ma certamente più impegnativi, perché l’Associazione farà di tutto per portarli a compimento, onorando così degnamente la sua memoria. Albertino se ne è andato, ma noi lo sentiamo con noi, sempre al nostro fianco, perché non può scomparire tutto ciò che ha fatto per la sua comunità, che è anche la nostra, alla quale affida un lascito culturale di non poco conto, che l’Associazione “G. Floriani” cercherà di mantenere attuale anche come strumento di educazione civile e sociale per giovani e non più giovani. Alla compagna Pasqualina – conclude il messaggio degli amici della associazione “Floriani” – ai figli, ai parenti tutti il nostro commosso abbraccio”.
Anche la associazione culturale “Riccardo Pinter” di Riva del Garda vuole ricordare la figura di Betta. “Una presenza insostituibile quella di Alberto Maria nel panorama culturale di questa città – scrivono gli amici in una nota – fatta di cura e di vicinanza con quanto accadeva ma anche con il dibattito sulle cose di carattere ambientale. Poeta e autore dialettale di lungo corso, nonché tra i fondatori dei mitici “Sarcaioli”, quindi regista e anche attore consumato, ha espresso il suo amore per la cultura in diverse poesie. La veste del narratore gli era così congeniale da formare un tutt’uno con il suo modo d’essere, di instancabile testimonial della realtà altogardesana.
La sua esperienza lavorativa in Sudafrica lo aveva reso nel tempo sempre più consapevole della fortuna di vivere in un angolo di mondo come il Basso Sarca e lo aveva reso cantore dei valori di democrazia e giustizia sociale, mentre la sua innata bravura come lettore lo aveva avvicinato al Gruppo Letture della biblioteca, dove non risparmiava fatiche per aderire alla mentalità del personaggio impersonato, sempre in prima linea come lettore della Pinter e delle numerose presentazioni della biblioteca.
Satino di lungo corso e persona di rara rettitudine, puntuale ed efficiente – conclude il comunicato della associazione “Pinter” – Alberto Maria Betta costituiva una granitica certezza nelle presentazioni di opere così come nelle cerimonie ufficiali dell’associazione ma anche della biblioteca. Anche per questo motivo resterai sempre con noi “sul senter che porta a casa”. Ciao Albertino!”.