Convegno Rotary: grazie ai Musei il turismo è anche culturale
La Rocca di Lonato del Garda ha ospitato la 27a edizione del “Forum del Garda”, interessante convegno con tema “G(u)arda che Musei”. L’evento, organizzato dal Rotary Club di Desenzano del Garda presieduto da Marco Pontoglio Bina, in stretta collaborazione con i sodalizi di Peschiera e Riva, ha offerto ai soci presenti le tre relazioni sulle esperienze museali offerte a chi arriva in vacanza sul Benaco. Per la sponda trentina è stato ottimo relatore il direttore del Museo Alto Garda Matteo Rapanà, per quella veneta Carlo Scattolini, prefetto del Rotary di Peschiera, scrittore e autore di diverse pubblicazioni a tema museale. Infine, per la sponda bresciana, Stefano Lusardi della “Casa-Museo Ugo da Como” di Lonato che si trova all’interno della Rocca, antica dimora del senatore omonimo e oggi una splendida Biblioteca-Museo con oltre 50 mila volumi antichi e rari liberamente consultabili.
Rapanà ha parlato dell’offerta museale legata al territorio del Garda trentino, arrivando fino in valle di Ledro con Ledro Land, presentando le prossime offerte del Mag coma la mostra sul Rinascimento legato al Garda che sarà allestita nel 2023 dopo quella sui “Manifesti del Garda”. Il direttore del Mag ha illustrato diverse proposte “all’aperto” come le fortificazioni austriache della Grande Guerra, la “Ciclo Collection” del rivano Pierluigi Farè, Canale di Tenno e la Casa degli Artisti, i siti archeologici locali, il “Museo del caffè” della famiglia Martinelli, la Centrale idroelettrica di Riva, la Torre Apponale ma, soprattutto, ha puntato l’attenzione dei presenti sul come “fare rete” sia oggi davvero l’obiettivo principale dell’offerta congiunta che le tre sponde del Benaco possano e debbano mettere in campo. Unica “ferita al costato”, così l’ha definita Rapanà, l’abbandono della Galleria Segantini di Arco dal progetto congiunto con Riva.
Gli altri due relatori, infine, e ciascuno per propria competenza, hanno illustrato le peculiarità della sponda veneta “che deve “fare i conti” con Verona e l’Arena” ha detto Scattolini, mentre la sponda bresciana è ricca di Ville (come la Feltrinelli) ma, soprattutto di quel luogo che è il Vittoriale legato a D’Annunzio e al gran genio, ha specificato scandendo bene il suo nome Stefano Lusardi, di Giancarlo Maroni, l’architetto rivano del regime.