Nuovo CdA “Riva Fiere e Congressi”, il sindaco Cristina Santi dissente
Il comunicato ufficiale di “Riva Fiere e Congressi” sull’andamento della riunione che ha visto la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e la conferma alla presidenza di Roberto Pellegrini non è piaciuto al sindaco Cristina Santi.
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“La versione ufficiale sulla assemblea – ci scrive il primo cittadino di Riva del Garda – non è esattamente conforme all’andamento della stessa. La sottoscritta, a nome di tutta la componente pubblica dell’Ente, ha chiesto ed ottenuto che fosse messo a verbale il nostro dissenso e la chiara necessità di un cambio di ruoli. Dopotutto si parla di quasi il 40% dei soci”.
Cristina Santi ha partecipato all’assemblea in rappresentanza della parte pubblica, ossia per Trentino Trasporti, mentre per la Lido di Riva era presente il presidente del CdA Delio Picciani.
A nome della parte pubblica, con un totale del 37,83%, il sindaco ha fatto verbalizzare quanto contenuto nella nota che riportiamo la quale, in estrema sintesi, esprime il parere contrario dei soci da lei rappresentati sulla nomina del CdA e della elezione a presidente, per il sesto mandato, a Roberto Pellegrini.
“A nome della componente pubblica di questa società mi preme fare alcune considerazioni – scrive nella nota il sindaco – che chiedo che vengano inserite nel verbale dell’assemblea soci di oggi. Come soci pubblici avevamo suggerito e auspicato un rinnovo dei vertici della società, non per una questione di persone o nomi, ma in considerazione del particolare momento nel quale la società si trova ad operare. Un patto para-sociale impedisce questo processo di cambiamento e pertanto, se pur con molta difficoltà, procediamo nell’assemblea di oggi a rinnovare il CdA della società per garantirne il corretto funzionamento. È evidente che negli ultimi anni la componente pubblica di Riva del Garda Fiere e Congressi S.p.A. ha avuto un ruolo via via sempre più marginale, sia per quanto riguarda le strategie aziendali che per quanto riguarda le scelte, culminato per altro con la mancata sottoscrizione dell’aumento di capitale, lasciando di fatto la società quasi totalmente in mano ai privati che ne hanno esercitato il controllo in modo forte e autorevole, ma soprattutto hanno disposto del patrimonio immobiliare pubblico a condizioni favorevoli”.
Le quote della società rivana che si occupa di fiere e congressi sono per il 44,78% in possesso di Garda Trentino Sviluppo S.p.A., per il 33,34 % della Lido di Riva del Garda S.r.l., un 4,49% appartiene all’APT d’ambito Garda Dolomiti S.p.A., per il 4,89% di Trentino Trasporti S.p.A., il 6,25% della Cassa Rurale Altogarda – Rovereto, Banca di Credito Cooperativo e, infine, per il 6,25% della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
“Una quota minoritaria di carattere pubblico in una società mista – conclude la nota fatta mettere a verbale da Cristina Santi – garantisce, in sostanza, solo un apporto di capitale a favore della maggioranza privata, anche in considerazione delle oggettive limitazioni operative che il socio pubblico incontra nella gestione per la sua natura istituzionale. Alla luce di queste considerazioni il modello fin qui adottato, non negando di aver sortito negli anni effetti positivi sull’economia locale, ora risulta non essere più attuale essendo variato il contesto, e questo è facilmente verificabile nelle principali realtà fieristiche. Riteniamo pertanto di estrema importanza avviare fin da subito un processo di cambiamento dei ruoli, al fine di dare nuovi impulsi al settore, quali ad esempio la partnership pubblico privata”.