Ucraina, Protezione civile trentina pronta a partire per la Moldavia
Il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha trasmesso alla Protezione civile del Trentino la richiesta ufficiale della Moldavia per fornire il necessario per realizzare un campo di accoglienza da 500 posti per i profughi ucraini in fuga dalla guerra. All’inizio della prossima settimana, a patto che la situazioni non si modifichi in maniera rilevante, dal Trentino dovrebbe quindi partire una colonna mobile composta da una quindicina di componenti per la parte trentina (Protezione civile con il Servizio prevenzione rischi, Vigili del Fuoco permanenti e volontari, Nu.Vo.La., Croce Rossa) e da una decina per la parte bolzanina.
Il loro compito, in una missione la cui durata sarà circa di 6 giorni, ma che potrebbe anche allungarsi, sarà quello di trasportare a Chisinau, come richiesto della Protezione civile della Moldavia, il materiale per allestire il campo (verranno consegnate, tra gli altri, tende, radiatori, brandine, coperte, lenzuola, prefabbricati uso wc, gruppi elettrogeni, cucine). Sarà poi la Protezione civile moldava a decidere dove e come procedere con l’allestimento della struttura.
Intanto il Trentino è pronto a raddoppiare la propria capacità di accoglienza dei profughi dall’Ucraina passando dagli attuali 200 a 400 posti circa. È questa la richiesta del presidente della Provincia Maurizio Fugatti attraverso il Commissariato del Governo che ha intavolato con il sistema delle regioni una serie di riunioni operative per affrontare i nodi della assistenza ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra.
Uno dei punti in discussione riguarda per l’appunto la copertura sanitaria dei profughi, al di là delle situazioni che possono essere gestite a livello di pronto soccorso, considerando infatti che tra gli arrivi in Italia una percentuale che non può essere trascurata riguarda appunto soggetti, anche in età pediatrica, che devono seguire terapie, ad esempio quelle oncologiche o i trattamenti in dialisi e via discorrendo.
Importante la risposta dell’associazionismo che si è già mosso da alcuni giorni in diverse modalità. Uno fra i tanti esempi è quello offerto dalla Croce Rossa che sta contribuendo alla gestione di quei casi di bambini ammalati di tumore che anche in Trentino stanno trovando una forma di assistenza.
Gli ultimi aggiornamenti parlano di 177 persone in questo momento presenti nelle strutture che rientrano nell’ambito del protocollo di Intesa col Commissariato del Governo, su un totale di 1.111 profughi che si sono rivolti alla Provincia per regolarizzare la propria posizione. In questo momento ci sono 2.632 posti letto resi disponibili tra pubblico e privato, compresi i 721 posti letto resi disponibili in famiglia.