Festa della donna, la “CareGap” di Anffas arriva a Tenno
Il giorno della Festa della donna di ragazzi di Anffas del Centro Occupazionale di Arco hanno donato la loro “CareGAP” al comune di Tenno.
La “sedia” era stata protagonista lo scorso 25 novembre a Riva del Garda nel corso della manifestazione “Uomini che amano le donne” in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna e oggi ha trovato la sua collocazione definitiva all’ingresso del Municipio di Tenno.
È la “GareGap” realizzata dai ragazzi di Arco di Anffas Trentino ideata durante la pandemia. Una sedia speciale che ha preso nuova vita e un nuovo valore quello del ringraziamento verso le istituzioni che ogni giorno si occupano dei ragazzi con disabilità.
Una piccola delegazione del Centro Occupazionale di Arco è salita a Tenno per consegnare la sedia al sindaco, Giuliano Marocchi, e all’assessore alla culturala Giancarla Tognoni. Un momento semplice caratterizzato dalla spiegazione dei ragazzi della loro iniziativa e dalla risposta di ringraziamento dei due amministratori che hanno messo in evidenza l’importanza di queste azioni in un momento di frattura tra la realtà civile e le istituzioni.
Tutto è nato durante il look down quando i ragazzi di Arco di Anffas Trentino hanno avuto l’idea di dare alle sedie una nuova vita. E così il gruppo del centro occupazionale di via Gazzoletti ha pensato di restaurare nei loro laboratori delle vecchie sede per donarle alle amministrazioni comunali dell’Alto Garda. Riprendendo la forma dialettale della parola sedia “carega”, gli allievi del centro occupazionale hanno voluto dare un ulteriore significato a questa iniziativa denominandola “CareGap”. In questo modo si nota subito la somiglianza con il verbo inglese “to care”, prendersi cura degli altri in senso ampio. E la parola “gap” che dall’inglese si traduce divario, vuoto, come il periodo sospeso che i ragazzi hanno trascorso ma anche la distanza che vogliono colmare per ritrovarsi più vicini. Il Centro occupazionale di Arco vuole aprire in questo modo ad una reciproca conoscenza con la comunità dell’Alto Garda e delle zone limitrofe, del territorio e dei relativi riferimenti sociali. Il mezzo proposto per questo scopo è il recupero di oggetti altrimenti buttati o inutilizzati per rivalorizzarli attraverso il lavoro artigianale dei ragazzi.