I progetti originali del “Capriolo” e la targa di Arco dagli USA sono tornati a Trento
Sono tornati a Trento i migliaia di disegni e documenti originali della storica Fabbrica Aero Caproni (poi Aeromere) che nel 1963 erano volati negli Stati Uniti alla Cosmopolitan Motors di Philadelphia. Sono i progetti autentici dai quali sono state realizzate le mitiche “Capriolo”, le motociclette prodotte tra Arco e Gardolo di Trento negli anni ’50. Dai telai alle singole componenti dei motori, dalle relazioni tecniche alle prove su strada, ogni pagina restituisce il lavoro tanto creativo quanto preciso degli ingegneri, disegnatori, meccanici e collaudatori Turazza, Volcan, Perini, Visconti e Venturelli che in quegli anni hanno scritto la storia di questa gloriosa motocicletta.
A seguito del fallimento, nel 1962, della Società Aeromere, l’allora rappresentante della Cosmopolitan Motors Ernie Wise venne a Trento per acquistare tutte le giacenze di magazzino (più di 2000 moto Capriolo con pezzi di ricambio, macchinari e questa documentazione) e immetterle nel mercato americano insieme ad altre prestigiose marche dell’industria motociclistica italiana dell’epoca (Benelli, Parilla, MV Augusta, Bianchi).
Oggi, il Registro Storico Capriolo ha riacquisito questo importante patrimonio culturale-collezionistico e lo ha riportato a Trento da dove, in altre circostanze, era partito.
“Era noto che le moto Capriolo erano finite in grande quantità negli Stati Uniti – ha detto il Presidente Franco Nardelli – Non si immaginava però di poter ritrovare, dopo 60 anni, i disegni e i dossier tecnici riguardanti la produzione di tutti i vari modelli di Capriolo. Una documentazione assolutamente importante e preziosa per poter risalire nei minimi particolari alle caratteristiche originali di ogni motociclo. Senza contare che tutto ciò ha permesso anche il ritorno in Italia di un simbolo: la grande targa in ottone dell’Aero Caproni che si trovava affissa all’ingresso dello stabilimento di Arco; ed ancora, di due casse di attrezzi che accompagnavano la squadra corse (con Strenghetto, Panarari e Bertotti tra gli altri) durante le Sei Giorni Internazionali di regolarità”.
Dal 1998 il “Registro Storico Capriolo” di Trento promuove la ricerca, il restauro e la conservazione di queste moto d’epoca ed è il punto di riferimento in Italia e all’estero per tutti gli appassionati e possessori di Capriolo. Il Club è federato ASI (Automotoclub Storico Italiano) e, in collaborazione con la Fondazione museo storico del Trentino, ha allestito la mostra “Dalle ali alle ruote: Il Capriolo. Epopea di una moto trentina (1951-1962)” visitabile fino al prossimo 3 luglio presso il Museo dell’aeronautica Gianni Caproni di Trento.