Il Comune di Arco incontra e aiuta padre Mariano

Redazione23/02/20223min
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Martedì 22 febbraio la Giunta comunale di Arco ha incontrato padre Mariano Prandi, missionario comboniano originario di Varignano che dal 1975 opera in Africa.
Qualche tempo addietro padre Mariano ha chiesto al Comune di Arco, la sua città natale, un aiuto per l’orfanotrofio «Eden» di Kinshasa dove oggi sono accolti 66 bambini e ragazzi, 26 femmine e 40 maschi assistiti da sei educatori, rimasti orfani a causa delle guerre e delle mille difficoltà della vita in Congo. La struttura è gestita dalla ONG EEV/Eden, che oltre a fornire vitto e alloggio, è impegnata nella scolarizzazione dei suoi ospiti, sostiene le tasse scolastiche del ciclo professionale, secondario e universitario e segue attività di piscicoltura, allevamento e agricoltura.
Il Comune si è mobilitato con una raccolta di materiale scolastico, in parte grazie anche alla raccolta effettuata tra i dipendenti, e di recente la Giunta ha deciso di riconoscere anche un piccolo finanziamento, ancora da stabilire nell’entità, per aiutare nell’acquisto di materiale sanitario, scolastico e destinato alla cucina dell’orfanotrofio. Da qui l’idea dell’incontro con padre Mariano, approfittando di un suo rientro in Italia, il quale ha raccontato con passione e trasporto il suo lavoro e la situazione di miseria, di violenza e di difficoltà della vita in Congo, ma anche la profonda umanità della gente e la loro riconoscenza per l’aiuto ricevuto.

Classe 1943, ordinato prete il 17 aprile 1971 a Varignano, padre Mariano, dopo il servizio missionario nel seminario minore dei comboniani, nel 1975 ha ricevuto la prima destinazione: le missioni di Obo e Boda, nella Repubblica Centrafricana, dov’è rimasto undici anni. Dopo qualche tempo a Padova, richiamato per un servizio di animazione missionaria, ha chiesto di tornare in Africa e nel 1997 eccolo a Kinshasa, la capitale della Repubblica democratica del Congo, inviato a Isiro, nell’est, per il lavoro pastorale nella vasta parrocchia di Sant’Anna, e poi nella prima missione comboniana, Rungu. Una missione vastissima, con oltre 95 villaggi, di cui i più lontani a oltre cento chilometri dal centro. Nonostante la grinta e la buona costituzione, padre Mariano deve affrontare seri problemi di salute, in particolare per le ricorrenti crisi di malaria, e nel 2006 è costretto a rientrare in Italia per le cure. Ma dopo un anno il richiamo del continente africano e della sua gente lo riporta a Kinshasa, dove diventa membro delle Pontificie opere missionarie e dove conosce l’orfanotrofio Eden. Recuperate le forze e la salute, è trasferito tra i più poveri e abbandonati, nella foresta di Bambilo, nella sperduta diocesi di Bondo, ai confini con il Centrafrica. Dopo un anno e mezzo padre Mariano deve tornare in Italia, nella comunità comboniana di Trento. Ristabilito, nel 2018 rifà le valige e torno in Congo, a Kisangani, a poco più di duemila chilometri dalla capitale, dove opera tuttora.

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