Villa Angerer, botta e risposta tra il sindaco Betta e gli ambientalisti
Sfumata la possibilità di cedere il compendio Villa Angerer per farne una clinica della longevità, non c’è dubbio che quel luogo di cura dopo mezzo secolo di oblio debba essere preso in mano e riqualificato. Lo dice il primo cittadino di Arco Alessandro Betta il quale, in un video affidato a Facebook, torna sulla questione rigettando quanto la consigliera di opposizione Chiara Parisi (Civica Olivaia) ha rilasciato alla stampa nei giorni scorsi. In pratica, se l’amministrazione chiede la partecipazione le si deve rispondere non a mezzo stampa ma a chi chiede il confronto.
Parisi cita quale esempio di “progetto gentile” i giardini Trauttmannsdorff di Merano, dodici ettari di terreno per realizzare i quali, risponde Betta, si è eliminato un pregiato vigneto per realizzare 350 posti auto, una decina per gli autobus e una palazzina servizi di ben 4.000 metri cubi. Questa non è proprio una “difesa del territorio”, dice il primo cittadino. Insomma, se va bene contestare alcuni ragionamenti è altrettanto ammissibile che questi siano fatti, come Betta aveva chiesto a Parisi e ai membri della sua lista assieme ai proponenti, ma non andando sui giornali, ma nelle sedi istituzionali. Betta nel video osserva che, alla luce di tutto questo, sembra siano i Comitati non sappiano bene cosa e come muoversi al di là degli slogan “colorati di verde.” Per villa Angerer, dunque, serve un progetto chiaro e preciso, certamente condiviso, ma quando l’amministrazione chiede di esprimersi vanno date risposte, non fornite spiegazioni al di fuori delle sedi opportune tanto per dire “no” a prescindere o far polemica.
Pronta la risposta dei co-portavoce di Europa Verde Alto Garda e Ledro Erica Cavagna e Marco Piantoni.
“Il recente intervento del sindaco di Arco Alessandro Betta su Villa Angerer – scrivono i due ambientalisti – fa emergere due elementi in modo molto chiaro: l’imbarazzo per non essere stati capaci o non avere voluto proporre una soluzione che valorizzasse il compendio nell’interesse della comunità e il finale che si vorrebbe già scritto. Il sindaco accusa chi difende Villa Angerer da progetti privati di cementificazione di non essere concreti e di fare proposte campate in aria, cercando di ribaltare a suo favore una realtà che testimonia una situazione oggettiva: la sua decennale amministrazione, a parte proporre un iniziativa privata che avrebbe sacrificato gran parte del parco, non ha mai proposto un progetto nell’interesse della città e della comunità.
Il sindaco accusa comitati, associazioni e minoranze di non aver presentato un progetto concreto. Il Comune ha un bilancio una decina di milioni di Euro, che potrebbero essere spesi nell’interesse della comunità.
Noi sosteniamo che per realizzare un progetto sostenibile bastano i volumi già presenti – concludono Cavagna e Piantoni – senza aggiungerne di nuovi, per i parcheggi l’idea è di utilizzare quelli di attestamento già esistenti, collegandoli con percorsi pedonali che si sviluppano attraverso i parchi della nostra cittadina”.