COSA FARE DEL VECCHIO ASILO NIDO DI ARCO?

Giace lì, abbandonato da qualche anno, senza idee su cosa farne. Stiamo parlando della vecchia struttura asilo Nido di via Donatori di Sangue, per la quale ora il primo cittadino di Arco Alessandro Betta dice che è ora di parlarne per vedere cosa fare. Una sua ristrutturazione per farlo diventare, l’idea è “papabile” un punto di aggregazione e riferimento per le famiglie nei fine settimana, una “partita” che è emersa dalle progettualità dell’amministrazione comunale e dal suo bilancio.
Un “nuovo” asilo che potrebbe essere di riferimento per i figli delle famiglie anche nei fine settimana, è questa l’idea emergente che di più suscita apprezzamenti, ma solamente dopo una piena visione dello stato in cui versa oggi l’edificio e, logicamente, i costi per la sua messa a norma e in sicurezza. Poi potrebbe essere affidato a privati per iniziare una nuova “vita” in seno alla comunità. I conti vanno fatti sia con le richieste di privati che già ci sono, ma anche con il calo delle nascite innegabile, dunque valutazioni che prima di dire cosa e come dovranno essere oggetto di attenta analisi.
Un progetto che, se sarà attuato richiederà non meno di un 4/5 anni per essere portato a termine, con i costi ben chiari da suddividere tra pubblico e privato, però in grado di rispondere alle esigenze di coppie con figli da 0 a 3 anni in tempi brevi. Ecco, allora l’idea di una soluzione a Villa Althamer che potrebbe realizzarsi in tempi più brevi di quelli che il recupero, la sistemazione e messa in sicurezza del vecchio asilo Nido, come detto, comporterebbe almeno un periodo più lungo.
Laddove c’era la vecchia struttura, dunque, l’idea è di creare un luogo più flessibile, un servizio dedicato alla prima infanzia, con i contatti ai servizi socio-educativi dedicati anche alla conciliazione familiare e percorsi personalizzati. Esigenze del terzo millennio quanto mai necessarie alla nostra società.