Nel bilancio Apss la “fotografia” delle attività 2020
È un bilancio di missione fortemente influenzato dalla Pandemia quello del 2020 pubblicato dall’Apss, dopo l’approvazione della Giunta provinciale. Come tutti gli anni anche quest’anno attraverso il bilancio di missione, l’Azienda sanitaria rende conto del proprio operato e comunica i risultati della propria gestione evidenziandone i risultati in termini di esiti sulla salute dei cittadini e sulla qualità dei servizi. Il documento rappresenta uno degli atti fondamentali della programmazione dell’Apss, insieme al bilancio di previsione, al programma annuale delle attività e al bilancio di esercizio.
Il bilancio di missione 2020 analizza come e con quali risultati Apss ha saputo declinare operativamente la propria missione, che consiste nel gestire le attività sanitarie e socio-sanitarie, promuovere e tutelare la salute dei cittadini, garantire i servizi e le attività comprese nei livelli essenziali di assistenza e in quelli aggiuntivi provinciali, riconoscendo la centralità delle legittime esigenze e aspettative dei cittadini. Risultati che sono stati messi a confronto con quelli di realtà sanitarie analoghe a livello italiano attraverso vari indicatori, anche misurati nel loro andamento pluriennale.
Per quanto riguarda alcune attività rilevanti nell’ambito della prevenzione collettiva e sanità pubblica, Apss è stata fortemente impegnata su vari fronti al fine di limitare la diffusione del virus Sars-Cov2, come ad esempio contact tracing, indagini epidemiologiche, gestione di isolamenti e quarantene, prenotazione di tamponi diagnostici e di screening, comunicazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per fare fronte comune contro la pandemia. Durante il 2020 si ritrovano buone performance sulle coperture vaccinali (con un indice di performance Sant’Anna di 3.07 si colloca al secondo posto delle regioni aderenti allo studio), con dati di dettaglio che vedono un deciso miglioramento della copertura per l’antinfluenzale tra gli operatori sanitari (37.88% nel 2019 vs 71.23% nel 2020).
Nonostante il grande impatto della pandemia sulle prestazioni programmate alla pari delle altre realtà italiane, con importanti rallentamenti dovuti alle limitazioni degli accessi alle strutture e all’impiego temporaneo del personale in attività volte a fronteggiare la diffusione del virus, è da registrare un forte impulso all’attività di telemedicina con la messa a disposizione di televisite e finestre telefoniche per pazienti e medici di famiglia. Si rileva altresì un’ottima performance sui tassi di estensione e adesione agli screening oncologici che rimangono stabili rispetto al 2019. Per quanto riguarda la presa in carico delle donne in gravidanza sono stati mantenuti i tassi di reclutamento (82,15%) e di adesione effettiva (74,50%) al Percorso nascita rispetto all’anno precedente.
Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera, pur garantendo sempre l’attività di urgenza, si è registrata una riduzione dei volumi dell’attività chirurgica programmata mantenendo, pur con qualche criticità in ambiti specifici, buone performance (indicatori Sant’Anna) sugli indicatori di chirurgia oncologica e la migliore performance d’Italia nella gestione efficiente delle fratture al collo del femore. Si mantiene inoltre un’ottima percentuale di parti cesarei depurati (14,66%, secondi solo al Friuli Venezia Giulia). Da evidenziare che nel 2020, complici le limitazioni collegate alla pandemia, si sono ridotti rispetto al 2019 gli accessi impropri al pronto soccorso e la mobilità attiva e passiva.
Ma non solo, nel bilancio di missione sono messe in rilievo le ricadute sul territorio in termini di sviluppo economico e sociale. Apss è per numero di dipendenti, risorse gestite e rete di relazioni una delle maggiori realtà economiche della provincia di Trento. In questo senso nel 2020 le ricadute dirette e indirette sul territorio derivanti dalla gestione delle risorse finanziarie di Apss ammontano ad oltre 957 milioni di euro.