1.500 posti letto “privati” per i turisti di Arco
Il fenomeno degli alloggi turistici, ormai è noto, è “esploso” con tutta la sua potenza. Ad Arco, infatti, i posti letto privati offerti agli ospiti della città delle palme ha superato quota 1.500, raggiungendo la considerevole percentuale del 10% di tutti quelli disponibili in città. Una percentuale che si avvicina al reale con buona approssimazione, ma tuttavia sempre difficile da ritenere esatta al 100%. Lo dicono gli uffici del Comune e c’è da crederci, ovviamente visto che affittare posti letto negli appartamenti non è affatto vietato, anzi, del tutto legale. Un’abitudine sempre più presente nel tessuto sociale del nostro territorio, un modo di arrotondare le entrate se, ad esempio, si eredita un appartamento e non s’intende affittarlo per dodici mesi l’anno a qualcuno che lo occupi stabilmente. Meno problemi e più remunerativo, visto che da un affitto diciamo di circa 500 euro per stare bassi, più della metà se ne va poi in tasse. Un’abitudine, come conferma l’assessore all’urbanistica, sempre più diffusa viste le richieste di ristrutturazione di appartamenti nel centro storico destinate ad ospiti, dovuta anche al fatto che per una famiglia è sì comodo abitare in centro ma scomodo per la lontananza dei servizi diversi dalle necessità, invece, che ha un turista. Così i centri storici si svuotano a “danno” di una socialità che solamente pochi anni fa, invece, possedevano. Insomma, non si conosce più nessuno e dare bonus per gli affitti sembra non essere la soluzione ottimale per i possessori di appartamenti. Più “comodo” come detto affittare ai turisti, meno burocrazia e più guadagno subito. Sempre si faccia tutto alla luce del sole, perché il “nero” è sempre dietro l’angolo inutile negarlo. Un altro fattore poi è la cronica mancanza di parcheggi: il turista arriva e lascia la macchina una settimana, il residente ha necessità di stalli per lasciarla quando cerca i servizi, dunque anche la programmazione di posti auto lascia il Comune un po’ in difficoltà. Insomma, una situazione che pone un serio problema non solo ad Arco ma anche nella vicina Riva, una “patata bollente” nelle mani dei prossimi amministratori che dovranno cercare di raffreddarla quanto prima.