Videosorveglianza ferma dal 2018, Aldrighetti (FdI): “Il progetto c’è, serve il coraggio di realizzarlo”

Nicola Filippi23/07/20255min
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Una vetrata sfondata nella notte, dieci biciclette rubate e un furgone – anch’esso rubato – usato come ariete per entrare in un’azienda della Val di Ledro. È solo l’ultimo episodio di una lunga serie di furti (nella foto, si vede Stefano Carpentari all’interno del suo negozio svaligiato a Torbole) che da mesi preoccupano residenti, imprenditori e amministratori dell’Alto Garda e Ledro. Ma a preoccupare ancora di più è l’assenza di un sistema moderno di sorveglianza, che pure era stato previsto e discusso fin dal 2018, ma mai realizzato.

A rilanciare la questione è stata la presidente di Fratelli d’Italia Alto Garda e Ledro, Elisabetta Aldrighetti, con un comunicato chiaro nei toni e negli obiettivi: «Oggi più che mai è urgente l’installazione delle telecamere smart ai varchi del nostro territorio. È una priorità, non più rinviabile».

 

 

Un progetto fermo da sette anni
La storia inizia sette anni fa, quando la Conferenza dei Sindaci dell’Alto Garda e Ledro approvò l’idea di installare telecamere intelligenti in quasi 30 varchi stradali del comprensorio. L’obiettivo era ambizioso e al passo con i tempi: realizzare una rete di sorveglianza capace di leggere le targhe dei veicoli in transito, incrociando i dati con le banche dati nazionali per individuare auto rubate, senza assicurazione o collegate ad attività criminali.

All’inizio sembrava un progetto pronto a partire. Ci fu un primo stanziamento di fondi, una bozza progettuale e il sostegno dichiarato delle amministrazioni locali. Poi, però, il silenzio. Nessun bando, nessun cantiere, nessuna telecamera.

E mentre il progetto restava nei cassetti della Comunità di Valle, i furti aumentavano, anche in pieno giorno, anche nei centri più piccoli.

Furti in aumento, residenti esasperati
L’episodio del 16 luglio – un colpo notturno in Val di Ledro – ha fatto riesplodere il malcontento. Ma casi simili sono stati segnalati anche a Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole e Tenno. Furti in abitazioni, in negozi, nelle aziende. E, secondo le segnalazioni dei cittadini, anche tentativi di effrazione mai denunciati ufficialmente. In molti iniziano a parlare della presenza di bande organizzate, capaci di colpire in modo mirato e sistematico.

«La situazione è di chiara emergenza e purtroppo in netto peggioramento», sottolinea Aldrighetti. «Non possiamo più permetterci di rinviare una misura che migliorerebbe in modo concreto la capacità di prevenzione e intervento delle forze dell’ordine».

Il piano esiste, il finanziamento (forse) anche
A rendere la questione ancora più urgente è il fatto che il progetto definitivo esiste. Non si parla più solo di ipotesi: secondo quanto riferisce Aldrighetti, il piano è stato aggiornato nei mesi scorsi e consegnato alla Comunità di Valle. Non solo: sembrerebbe che anche il finanziamento sia disponibile, o almeno in fase avanzata.

Il sistema proposto prevede l’installazione di telecamere “smart” capaci di rilevare le targhe in tempo reale, generare alert per veicoli sospetti, e monitorare i flussi veicolari in entrata e uscita dal comprensorio. Un’infrastruttura già presente in molte altre aree italiane, che ha dimostrato efficacia sia in ambito preventivo che investigativo.

La domanda: cosa manca per partire?
A questo punto, la domanda è semplice e diretta: perché le telecamere non sono ancora state installate?
E soprattutto: quanto tempo servirà ancora per avviare i lavori?

Difficile, per ora, ottenere una risposta ufficiale. La Comunità di Valle, che avrebbe competenza diretta sull’attuazione del progetto, non ha rilasciato dichiarazioni recenti in merito. E anche i Comuni, in attesa di sviluppi concreti, sembrano muoversi in ordine sparso.

Intanto, nel vuoto lasciato dall’assenza di una rete di videosorveglianza integrata, cresce il senso di insicurezza tra i cittadini, soprattutto nelle frazioni più isolate e nei piccoli paesi di montagna.

Una questione di priorità politica
Nel comunicato di Fratelli d’Italia si legge un appello preciso: «Chiediamo pubblicamente quando verranno finalmente installate queste telecamere smart. Il territorio ha bisogno di risposte, non di altre attese».

Per ora, però, la vicenda resta sospesa tra carte protocollate, progetti approvati e nessun cantiere. Ma ogni nuovo furto, ogni vetrina infranta, ogni auto sospetta che entra in Alto Garda e Ledro senza lasciare traccia digitale rende l’attesa sempre più difficile da giustificare.