Vallo tomo del Brione, lavori fermi causa vecchie mura e reperti bellici
Continua la polemica fra l’Amministrazione comunale di Arco e il coordinamento ambientalista riguardo il vallo-tomo del Monte Brione. Ora è il vicesindaco Roberto Zampiccoli, dopo gli articoli apparsi nei giorni scorsi, a fare il punto della situazione dei lavori che con ogni probabilità rischiano di essere messi in stand-by per via della presenza di 3 reperti bellici, ritrovati nel versante orientale dell’area di scavo dell’opera. Per due reperti si è dovuto procedere con una variante che alza la barriera del vallo di ben quattro metri (da 8 a 12) rispetto a quanto ipotizzato inizialmente. Per il terzo manufatto, ossia due muretti a secco appoggiati a un masso, attualmente non è stata trovata una soluzione ed è proprio questo terzo reperto che rischia di bloccare l’opera. Il tema si sarebbe dovuto affrontare nelle scorse settimane in una conferenza dei servizi, che però è stata rinviata: ora il rischio concreto è che l’intervento venga sospeso in attesa di una decisione. Nei giorni scorsi il vicesindaco Roberto Zampiccoli ha effettuato un sopralluogo in cantiere per verificare l’integrità dei reperti e valutare il da farsi. Durante il sopralluogo, Zampiccoli ha rinvenuto la presenza di alcuni olivi secolari, che ora l’amministrazione comunale intende salvare: si tratta di resti di un uliveto abbandonato da almeno una cinquantina di anni fa che si desidera mettere a dimora nei luoghi che verranno ritenuti più opportuni. Roberto Zampiccoli ha comunicato la richiesta di un dialogo con gli ambientalisti, che però si è subito arenato, infatti, le due consigliere Arianna Fiorio e Chiara Parisi invitate, non si sono presentate al sopralluogo. Il vice sindaco sottolinea, come chiarito dal Museo della Guerra, lo scarsissimo interessa storico dei manufatti e ricorda che due di questi verranno salvati da una variante, ma per il terzo confida nel fatto che qualcuno, in Provincia, sia nelle condizioni di prendere una decisione. L’alternativa è quella di interrompere il vallo-tomo e riprenderlo più a sud, ma sotto, nella zona che rimarrebbe scoperta, ci sono delle abitazioni. Il sindaco Alessandro Betta dichiara che in un momento come questo bisognerebbe attenersi ai fatti, le foto parlano chiaro, non c’è nulla che possa portare a un ritorno concreto per la comunità, come peraltro hanno chiarito gli esperti interpellati e incombe anche un serio rischio per l’incolumità delle persone e per la loro sicurezza.
(Alternanza scuola-lavoro liceo “A.Maffei” – Aurora Seia)