Vaccinazioni di massa, a disposizione il Palafiere di Riva
L’Azienda sanitaria provinciale, non appena il numero di vaccinazioni anti Covid 19 da eseguire sarà sempre più alto e incisivo, potrebbe avere a disposizione parte degli spazi fieristici alla Baltera, messi a disposizione da «Riva del Garda Fierecongressi spa». Ma questa non è la prima iniziativa del genere. Infatti anche il gruppo NH Hotels ha dato la propria disponibilità se la necessità si dovesse presentare.
Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva FiereCongressi e presidente di Federcongressi Italia, ha comunicato che circa un centinaio di sedi fieristiche d’Italia (come quelle di Milano e Rimini) si sono rese disponibili alla cessione a tempo determinato di alcuni loro spazi. Ad oggi però, l’Azienda sanitaria non ha ancora comunicato se le vaccinazioni si potranno effettuare anche al Palafiere di Riva, in quanto a Trento si è in attesa di conoscere i tempi di arrivo e il numero di vaccini forniti. Come affermato da Albarelli stessa, lo spazio messo a disposizione gratis è il padiglione C, che sarà raggiungibile in auto, con entrate e uscite separate, cabine e servizi igienici.
Si attendono ora i vaccini in grado di velocizzare la campagna vaccinale, dalla quale dipende il ritorno alla normalità anche dei grandi eventi fieristici di Riva del Garda e dell’Italia intera.
Stando a quanto pianificato durante la seconda ondata della pandemia non si sarebbe dovuto svolgere nessun tipo di evento per tutto il primo semestre del 2021, ma ora Alessandra Albarelli si auspica che il nuovo governo conceda la possibilità di tornare a operare nel rispetto delle misure di sicurezza. Le forze sono ora rivolte all’organizzazione dell’Expo Schuh. Appuntamento in presenza, in conformità con il protocollo, a data da destinarsi tra giugno e settembre. Niente rinunce.
Malgrado i lockdown e le limitazioni, il personale destinato ai compiti di un evento in presenza è riuscito a convertire le proprie mansioni in funzioni di telemarketing, senza ricorrere alla cassa integrazione.
L’erogazione nazionale di 450 milioni di euro per il comparto fiere è bloccata da mesi, così come il ristoro da 350 milioni, a causa di mancate approvazioni che risalgono a prima della crisi del Governo Conte-bis. Un salvagente sembrava essere quello gettato dalla giunta Fugatti, ovvero un taglio significativo ai canoni di locazione di Riva Fiere, che ammontano a un milione e 300 mila euro. A quasi un anno dal primo lockdown, non si è vista nemmeno l’ombra di questo salvagente e l’acqua sta arrivando alla gola.
(Alternanza scuola – lavoro Liceo “A.Maffei – Giovanni Tonelli)