UN “NO” DECISO ALLA VALDASTICO DAGLI AMBIENTALISTI DELL’ALTO GARDA

Preoccupa e spaventa anche l’Alto Garda l’ipotesi di realizzazione dell’ormai noto prolungamento a nord della Valdastico, ossia l’autostrada A 31, Rovigo – Piovene Rocchette con la piana del Trentino. Dove ancora non si sa, Besenello pare l’ultimo sbocco individuato recentemente, ma sull’intero progetto ci sono ancora molte “ombre” e dubbi. Le Associazioni ambientaliste del Garda Trentino si sono riunite qualche sera fa presso la caserma dei Vigili del Fuoco, in un affollato dibattito moderato dalla naturalista Chiara Parisi, dove hanno espresso la loro preoccupazione ancora una volta in merito. Il professor Emanuele Curzel, docente di Storia presso l’Università di Trento, ha ripercorso la storia del progetto inerente al collegamento con Trento coadiuvato dal giornalista vicentino Marco Miloni che sulla Valdastico ha raccontato i retroscena collegati al progetto. Realizzandolo, si è detto, Veneto e Trentino avrebbero una direttrice unica alla quale si aggiungerà anche il realizzando tunnel del Cretaccio (o Loppio – Busa) in grado di portare sul Garda trentino migliaia di veicoli senza, a dire delle associazioni ambientaliste, un vero ed effettivo vantaggio per la comunità. Per i mezzi pesanti, in particolare, che a causa delle nebbie invernali utilizzerebbero questa via per evitarle, utilizzando poi il collegamento con la Valle di Ledro per scendere in Lombardia. Disagi e non vantaggi, dunque per un dibattito in cui molti si sono espressi con il proprio punto di vista in merito. Considerando che ad avere l’ultima parola è lo Stato italiano e il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.