Un labirinto di lana rossa per dire “No” alla violenza sulle donne

Redazione08/03/20223min
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È stato presentato al parco delle Braile di Arco nel pomeriggio di martedì 8 marzo, Giorno internazionale della donna, il grande manufatto di lana realizzato per dire no alla violenza di genere, allestito come un labirinto.
L’invito a una mobilitazione diffusa per un progetto corale finalizzato alla realizzazione di una grande coperta di lana rossa era stato lanciato il 14 ottobre dal Tavolo sociale per il contrasto alla violenza di genere, composto dai referenti di tutti i Comuni e dalla Comunità Alto Garda e Ledro e coordinato da Tommaso Ulivieri, consigliere comunale ad Arco con delega a inclusione, diritti civili, laicità e pace.
In poco più di due mesi la risposta è stata molto ampia e negli appositi raccoglitori allestiti all’entrata dei sette municipi dei Comuni della Comunità Alto Garda e Ledro, si sono recati tantissimi singoli cittadini, famiglie, associazioni, case di riposo, e circoli anziani, non solo dall’Alto Garda e da Ledro ma anche dalla valle dell’Adige. I quadrati di lana rossa raccolti erano 1020, per una superficie complessiva di oltre 40 metri quadrati, ma dopo la chiusura della raccolta, i quadrati di lana sono continuati ad arrivare, fino a superare i 1300 (ovvero più di 50 metri quadrati). Quei quadrati rossi sono stati cuciti assieme da un gruppo di volontarie di “Luogo Comune”, centro di aggregazione di Riva del Garda, a formare dodici coperte larghe un metro e di diversa lunghezza, che oggi sono state composte sull’erba del parco Nelson Mandela ad Arco per formare un labirinto. Al centro, la panchina rossa installata nel novembre 2020 dall’associazione Andromeda.
Alla presentazione hanno preso parte i sindaci dell’Alto Garda e Ledro con molti Assessori.
Presenti anche Massimo e Loredana Baroni, genitori di Alba Chiara, uccisa dal fidanzato nel luglio del 2017 a Tenno, ed Erika Perraro, sorella di Eleonora, uccisa dal suo compagno nel settembre del 2019 a Nago. Presenti anche tantissime volontarie che hanno partecipato al progetto.
Le formelle di lana, cosa non prevista, stanno continuando ad arrivare e quindi il progetto prosegue. Le coperte realizzate finora saranno consegnate ai Comuni, per essere ricomposte ogni 25 novembre e ogni 8 marzo, in un crescendo e in un cammino di crescita collettiva di consapevolezza e di impegno.
«Spesso mi trovavo a vedere alla televisione servizi sulle donne uccise -ha raccontato Erika Perraro- e mai avrei pensato che potesse succedere qui da noi. Invece purtroppo è successo, prima a Tenno ad Alba Chiara, poi a Nago a una persona che era la più vicina a me assieme ai miei genitori».

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