“Un Commissario per rappresentare il Garda come risorsa idrica”
Nell’incontro tenutosi a Roma a Palazzo Chigi il 1° marzo è rimasta in sospeso l’idea che il lago di Garda possa avere un commissario, così come richiesto dal consigliere regionale veneto Alberto Bozza. Richiesta avanzata al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che come detto per ora rimane senza risposta ma è comunque alla sua attenzione e, qualora venisse approvato un apposito decreto-legge, potrebbe trovare applicazione, se non con un apposito commissario, almeno con dei vicecommissari con competenze specifiche. Esito positivo, comunque, per l’incontro in cui il consigliere regionale Bozza ha evidenziato al Ministro come il Garda sia un bacino non solo per competenze agricole, bensì dall’importanza che riveste in ambito internazionale per l’economia italiana legata al turismo, dunque non solo per quella di Veneto, Lombardia e Trentino. I livelli del lago destano certamente preoccupazione in ambito agricolo e idroelettrico, ma come ha ribadito bozza l’indotto legato al turismo è un altro grande fattore di preoccupazioni in questi tempi di siccità perdurante. Sul tema ha avuto modo di parlare anche Mariastella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, la quale ha fatto presente che il lago rappresenta il 40% della riserva idrica d’acqua dolce italiana, e che un commissario che possa interfacciarsi con gli Enti locali e la stessa Comunità del Garda sia un soggetto che ben può rappresentare gli interessi del Governo. Nel corso della riunione sono intervenuti anche l’assessore regionale veneto all’agricoltura Federico Caner, per il quale gestire la risorsa idrica rappresentata dal lago di Garda e fondamentale ai fini anche di future progettazioni d’invasi e altre opere strategiche. Avere un unico interlocutore, insomma, metterà tutti in grado d’intervenire rapidamente e specificamente in merito alla gestione dell’acqua.