UN ASCENSORE GIGANTE CI PORTERÀ SUL CASTELLO
Un enorme parallelepipedo di vetro e acciaio sorgerà di fianco alla parete strapiombante verso Prabi. Ecco l’ascensore che probabilmente risolverà, dopo anni di discussioni e di futuristiche proposte, il problema dell’accesso al Castello di Arco e quindi darà il la alla sua definitiva valorizzazione. Basta, insomma, con le manifestazioni una tantum, ma l’acquisizione definitiva di un nuovo e suggestivo spazio che, grazie alla facile accessibilità, potenzierà l’offerta cittadina.
La soluzione è stata proposta da una ditta privata, il nome della quale non è stato rivelato, un po’ come sta accadendo per l’ospedale di Cavalese. Una P.P.P. (costruzione e gestione in finanza del progetto) che solleverebbe la Provincia e il Comune, favorevolissimo peraltro al tipo di soluzione, da un cospicuo esborso in denaro. Anche perché la “torre” (così la chiameremo familiarmente) sarà alta più o meno un centinaio di metri, come confermerebbero le poche indiscrezioni che filtrano sull’operazione assolutamente top secret, e sarà in grado di portare sul Castello quasi una quarantina di persone per volta con una ascesa che dovrebbe durare più o meno 5 minuti.
Ora l’opera dovrà essere approvata sia dal Comune (ma sarà una formalità, perché supererà nettamente quella di Riva che porta al Bastione) che dalla Provincia, oltre a passare al vaglio del N.A.V.I.P., il nucleo incaricato di valutare gli investimenti pubblici proposti da privati. I bar della zona, comunque, si sono già attivati per gestire la vendita dei biglietti (pare che con 15 Euro si avrà diritto anche a uno Spritz o a un blando calmante omeopatico), biglietti che verranno rilasciati solo dopo la presentazione di una autocertificazione nella quale dovranno essere esclusi problemi di vertigini e vocazioni suicide. L’ultimo scoglio, il più duro, dovrebbe essere l’approvazione del C.I.P.V.V.O. (Comitato Interministeriale Permanente di Valutazione Velocità dell’Òra) che potrebbe imporre il blocco all’ascensore qualora, cosa non infrequente, soffiasse a più di 5 nodi.
Un’opera ben vista anche dal nuovo governo Draghi, se è vero che è nelle intenzioni far coincidere l’inizio dei lavori con quelli, imminenti da sempre, del ponte sullo Stretto. Ad avvalorare il tutto la recente visita in zona del viceministro alle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile Alessandro Morelli, 43 anni, ex direttore di Radio Padania, che si è incontrato con i sindaci interessati per parlare del collegamento ferroviario, del tunnel Nago-Cretaccio e, più discretamente, dell’ascensore al Castello di Arco, un sogno segreto di Morelli che, proprio in quanto segreto, non appare nei comunicati dell’ufficio Stampa.
Intanto si ha notizia, grazie al C.I.A.S.a.U. (Consorzio Internazionale Acquisto Scarponi anche Usati), che, dopo queste indiscrezioni, è stata raddoppiata la richiesta di scarpe da montagna nei trentasette punti vendita europei specializzati, venticinque dei quali apriranno i battenti ad Arco.
(nemo)