Un agente chiede tutela: “Bodycam anche per la Polizia Locale”
La sollecitazione ci viene inoltrata da un agente del Corpo di Polizia Locale Intercomunale (che desidera rimanere anonimo), dopo aver letto sul portale web “Brescia Today” di un episodio che ha visto coinvolti agenti del locale Corpo di Polizia Locale a Roè Volciano. Protagonista un uomo di 60 anni residente a Bolzano, il quale possiede un’abitazione a Gavardo. Fermato per un normale controllo dei documenti, risultava in evidente stato di alterazione alcolica e veniva invitato a scendere dal furgone. A quel punto l’uomo è sceso, si è portato sul retro dello stesso, ha aperto il portellone estraendo una motosega di quelle adatte alla potatura con barra da trenta centimetri, l’ha accesa minacciando gli agenti con la stessa. Il tutto è stato documentato dalle videocamere portatili in dotazione agli agenti i quali, per far desistere l’uomo, sono stati costretti a sparare in aria ben tre colpi di pistola. Con i filmati consegnati alla magistratura che documentano come l’uomo si avvicinasse minacciando gli agenti con la motosega accesa, per il bolzanino in questione la “condanna” è stata pesante. Anche perché prima di desistere lo stesso ha avviato una lunga trattativa con gli agenti, nonostante i tre colpi esplosi in aria. L’accusa è resistenza a pubblico ufficiale e, dopo una notte agli arresti domiciliari, è stato processato per direttissima ad un anno di reclusione e al pagamento delle spese processuali.
L’idea quindi di dotare anche gli agenti del Corpo di Polizia Locale Intercomunale dell’Alto Garda e Ledro di body-cam, per tutelarsi da possibili atti sconsiderati poi difficili da provare se non con documentazione certa, dunque, potrebbe essere presa in seria considerazione.