Turismo da record in Trentino, nell’Alto Garda effetto “overtourism”?

Redazione20/04/20243min
alto garda panorama garda



 

Il Trentino continua ad essere una meta turistica d’eccellenza, a livello nazionale. E anche lo scorso anno si sono registrati flussi turistici con il segno verde, sia negli arrivi sia nelle presenze. Mentre nel resto della nostra Provincia i dati sono ampiamente positivi, nell’Alto Garda Trentino c’è stata una crescita risicata. Per gli esperti si tratta di “over-tourism”. Di che si tratta? Per l’Organizzazione mondiale del turismo è “l’impatto del turismo su una determinata destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”.
Per capirci meglio la città di Venezia, per combattere questo problema, ha deciso di adottare una serie di misure, fra cui il pagamento di un ticket giornaliero per ogni visitatore, per 29 giornate all’anno, pari a 5 euro al dì, facendo gridare allo scandalo nazionale, misure utili però a distribuire i flussi di persone e facilitare la convivenza fra cittadini e visitatori.
Per L’Alto Garda Trentino sarà un problema futuro da studiare e risolvere che va a braccetto con la crescente richiesta di alloggi per affitti non turistici, diventati ormai quasi un’utopia per giovani e famiglie.
Tornando ai freddi numeri, i dati emergono dal report pubblicato da Ispat (Istituto di Statistica della Provincia).
Dopo l’exploit post pandemia del 2022, il 2023 ha evidenziato un’ulteriore crescita su tutto il Trentino: l’alberghiero è aumentato del 7,8% negli arrivi e dell’8,2% nelle presenze, mentre l’extra alberghiero aumenta del 10,1%negli arrivi e del 6,7% nelle presenze.
Nel 2023 i pernottamenti in tutto il Trentino sono stati oltre i 19 milioni, con una leggera prevalenza di turisti italiani (57,6%) sugli stranieri. Questi ultimi sono cresciuti del 15,9% rispetto al periodo pre Covid. A farla da padrone sono sempre i tedeschi e gli olandesi, con un notevole aumento di presenze da Polonia, Repubblica Ceca e Regno Unito.
Gli italiani invece provengono soprattutto da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e dal Lazio (+8.6%).
In testa alle preferenze restano ancora gli alberghi (70% del totale dei pernottamenti rilevati) e quelli più lussuosi, riducendo però la durata dei soggiorno: negli hotel a 4 stelle il tasso di occupazione dei posti letto è più elevato (72,5%), mentre la permanenza media provinciale si attesta sulle 3,8 notti. Per il settore extra-alberghiero, gli arrivi mostrano una crescita del 10,1% e le presenze del 6,6%. Gli affittacamere (sia case e appartamenti per vacanze e Bed&breakfast) hanno registrato un boom, pari al 10,5%. I posti letto disponibili sono 91.959 in albergo e 175.892 nell’extra-alberghiero.
La fetta più ampia di pernottamenti si divide fra Garda Trentino, Valle di Ledro, Terme di Comano e Valle dei Laghi, Val di Fassa e Val di Sole: insieme rappresentano il 50% del movimento totale trentino.

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