Truffa un non vedente di Arco, preso e denunciato dai Carabinieri

Fabio Galas24/07/20252min
CARABINIERI ARCO W


 

Truffa un uomo non vedente fingendo un bonifico per l’acquisto di un elettrodomestico. Denunciato uno straniero, i Carabinieri recuperano il bene e lo restituiscono al legittimo proprietario.
A fine aprile 2025 un sessantenne non vedente di Arco aveva messo in vendita un robot aspirapolvere usato sulla piattaforma “Marketplace” al prezzo di 500 euro. Dopo poche ore era stato contattato da un presunto acquirente che aveva concordato un incontro per visionare l’elettrodomestico direttamente a casa del venditore.
Il giorno successivo, alla porta dell’uomo si è presentato uno straniero che, dopo aver testato il robot, ha confermato di voler procedere all’acquisto. Tuttavia, approfittando delle condizioni visive del venditore, ha dichiarato di non avere contanti con sé, rassicurandolo che avrebbe effettuato un bonifico istantaneo tramite l’app del proprio cellulare, operazione compiuta e verificata anche dalla badante dell’uomo.
Terminata la finta transazione, l’uomo si è allontanato con l’aspirapolvere. Solo nei giorni successivi il sessantenne ha scoperto che nessun pagamento era stato ricevuto sul proprio conto e quindi si è rivolto ai Carabinieri di Arco per denunciare l’accaduto.

 

 

Grazie alle indagini rapide e mirate dei militari dell’Arma, è stato possibile risalire all’identità del presunto truffatore e alla sua abitazione. A seguito di una perquisizione, l’elettrodomestico è stato effettivamente rinvenuto e sequestrato. L’uomo è stato quindi denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Rovereto per truffa aggravata ai danni di persona con disabilità. Il robot aspirapolvere è stato restituito al legittimo proprietario.

L’intervento è stato reso possibile anche grazie alla presenza sul territorio delle pattuglie a piedi dei Carabinieri, che operano regolarmente nei luoghi pubblici e nei centri storici per prevenire reati, favorire la sicurezza percepita e offrire un punto di riferimento diretto ai cittadini. È stato infatti proprio durante uno di questi servizi nei giardini pubblici di Arco che la vittima ha potuto avvicinare i militari e raccontare l’accaduto.