Truffa milionaria ai danni di Arcese, a breve la decisione del G.U.P.

Claudio Chiarani04/12/20202min
20180716IMG_5191 ARCESE TRASPORTI SEDE DI ARCO


La vicenda è nota: dipendenti infedeli del colosso dei trasporti che fa capo ad Eleuterio Arcese avevano messo insieme un “pool” per acquisti di pezzi di ricambio solamente sulla carta che poi venivano venduti in nero a terzi. Un raggiro calcolato con una perdita di un milione e trecentomila euro di parti di ricambio, ordinate ma mai arrivate e tantomeno sostituite sui mezzi di Arcese. Solo “carta finta” come false fatture d’acquisto per coprire il tutto. Scoperti e logicamente denunciati dopo che la Guardia di Finanza, informata dei fatti da Arcese, ha svolto le indagini del caso e portato le conclusioni sul tavolo di Maria Teresa Dieni, il Giudice delle Indagini Preliminari (GUP) che tra due settimane dirà a quali conclusioni è arrivata la Magistratura. Qualcuno ha già concordato un patteggiamento di pena come Roberto Rossi (Capo officina in Arcese) e Girolamo Paese senior (Sos l’Officina), rispettivamente a due anni e otto mesi e tre anni e 50.000 euro di sanzione ma con definizione formale il 16 dicembre prossimo come detto. I fatti vedono coinvolte sette persone in tutto, la Sos Officina S.r.l., il capofficina di Arcese e responsabile amministrativo Nicola Maino, la B Pack sas dove lavoravano Tiziano e Michael Spinale, Giovanni Gallo e Girolamo Paese junior (Sos l’Officina). Insomma, un giro falso di pezzi di ricambio, lavori di manutenzione mai eseguiti su parti mai arrivate, ore di lavoro mai eseguite. Due sono vicini al patteggiamento, per gli altri cinque o andare a processo se la tesi dell’accusa sarà dimostrata oppure, se altrimenti dimostrato dalla difesa il proscioglimento preliminare.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche