Tour de Pance a Laghel, le salite che creano distanze… abissali
Finalmente, con le dovute distanze ma sopratutto con gioia, i componenti dell’allegra carovana del Tour de Pance si sono potuti ritrovare faccia a faccia nella terza prova di questo nefasto 2020 dopo aver affrontato prima una prova virtuale e un altra in solitaria al lago di Tenno. La consueta levataccia per l’ormai classica tappa all’alba non ha scoraggiato una trentina di impavidi e assonnati personaggi. La partenza scaglionata dal Largo Pina di Arco è stata data alle 6 e 30. Subito dopo la prima rampa che sale al Castello si sono creati autentici abissi, altro che distanziamento sociale. La disparità di prestazione che regna al Tour, infatti, difficilmente prevede contatti ravvicinati e allora ognuno è salito con la sua fatica in solitudine pensando spesso: “Ma chi me l’ha fatto fare…”.
Il percorso prevedeva la salita di Laghel passando poi dal Centro Spirituale e la breve ma intensa discesa verso il centro storico della città.
A prevalere è stato il “Bontempon” ossia Mauro Bontempelli: tra lui e l’ultimo arrivato un imbarazzante distacco di 23 minuti dai 17 fatti registrare da lui. Però, come sempre succede al Tour, i più grandi applausi sono stati proprio all’ultimo arrivato. Ora al comando della classifica generale c’è ancora una coppia, quella composta dal redivivo “Ciucciarode” Pederzolli Giorgio e dall’affettuosamente chiamato cagnaccio “Cannibal” Benoni, la leggenda del Tour de Pance. Lui era il dittatore assoluto vent’anni fa e ancora oggi, alla soglia dei sessant’anni, non ha nessuna intenzione di mollare l’osso prelibato della vittoria finale. Per le femminucce al comando, sebbene per pochi punti, troviamo ancora la “Levera” Sandra. Nota di colore: anche due pargoli al via e la femminuccia di soli 8 anni, per niente intimorita dell’orario e della faticaccia, ha portato al termine la prova. Bravissima!
Ora una breve pausa poi l’inedita prova al bocciodromo, occasione per i meno dotati sui pedali per rimontare la china, vedremo…