Torre scenica di Riva, il candidato Omezzolli: “Bruttura di cemento accanto al gioiello storico”

Redazione23/04/20253min
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Riva del Garda
Non si placa il tono del dibattito sulla nuova torre scenica del teatro in costruzione a Riva del Garda, con la torre scenica destinata a svettare per 24 metri nel cuore della città e a pochi metri dal Lago. A scagliarsi contro il progetto è Benedetto Omezzolli, candidato nella lista di Centrodestra che sostiene Carlo Modena alle prossime elezioni comunali. Omezzolli risponde duramente alle recenti dichiarazioni di Ezio Baldessari, candidato di Europa Verde, favorevole alla realizzazione della struttura.

“È inutile che vieni a fare la paternale – dichiara Omezzolli – Il mio grido è lo stesso di centinaia di cittadini di Riva”. Il candidato di centrodestra si dice contrario alla torre non solo per ragioni estetiche, ma anche ambientali, definendola “un muro di cemento armato alto 24 metri costruito a ridosso dei gioielli architettonici del Maroni, la Faglia della Vela e Spiaggia degli Olivi”.

 

 

Omezzolli ricorda come, circa dieci anni fa, per far spazio a quello che definisce “un mostro”, furono abbattuti “una quindicina di ippocastani e platani monumentali, simili a quelli del Brolio alla Rocca”. Secondo il candidato, di quegli alberi ne sarebbero rimasti in piedi solo due.
Il suo attacco si estende anche alla gestione urbanistica della città degli ultimi decenni, criticando anche altri interventi urbanistici come la costruzione del centro commerciale Blu Garden e quella, più recente, dell’edificio ex Omkafè di otto piani. “Per montare le impalcature hanno piegato i rami dei tigli su viale Vanetti”, denuncia.

Non mancano i riferimenti alla viabilità e alle infrastrutture abbandonate. “Avevamo un’alternativa: una strada dritta costruita dai Romani che collegava il nuovo tennis, sotto il monte Brione, fino alla circonvallazione per Limone. Ora è chiusa”, afferma.
Secondo Omezzolli, le amministrazioni di centrosinistra che si sono succedute negli ultimi vent’anni avrebbero favorito la cementificazione della città. “Avete permesso la costruzione di migliaia di appartamenti turistici – attacca – e ora i loro proprietari intasano la città con le auto. Si portano tutto da casa, perfino la carta igienica. A noi lasciano solo la spazzatura.
La sua visione per il futuro di Riva è netta: “Bisogna cambiare filosofia. La cultura nasce dalla storia, non dal cemento armato”, conclude.