Tornano gli aerei militari nei cieli dell’Alto Garda
Se qualche altogardesano è stato svegliato alle 5 e 30 di mattina di mercoledì 19 e giovedì 20 agosto da un forte rombo proveniente dal cielo, sappia che non si è trattato dell’arrivo di un nuovo temporale estivo, bensì del transito di uno o più velivoli militari.
Da un po’ di tempo, infatti, l’Alto Garda sembra tornato ad essere meta di addestramento di aerei a reazione, magari anche solo perché ai piloti piace il nostro paesaggio. Anche lunedì 3 agosto c’è stato il passaggio di un aereo che è salito lungo il Garda, ha fatto un giro “turistico” sopra Riva, per poi tornare indietro in direzione sud. Si tratta di caccia che si sentono bene anche se volano ad una certa altezza e quindi non passano di certo inosservati. Se questo rumore può non dar fastidio, e al massimo richiama uno sguardo incuriosito verso il cielo, sicuramente a molti fa ricordare il volo radente del 3 febbraio 1998 sopra Riva del Garda e Arco dell’aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps che passò sulle nostre teste volando a una quota inferiore di quanto concesso, e quindi in violazione dei regolamenti, per arrivare dopo pochi minuti a Cavalese e tranciare il cavo della funivia del Cermis, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti.
Ed è un altro il pensiero che torna alla mente: il fatto che i quattro componenti dell’equipaggio (i Capitani Richard Ashby, pilota e comandante dell’aereo, Joseph Schweitzer, William Rancy e Chandler Seagraves) siano stati immediatamente trasferiti inegli Usa dove sono stati sottoposti ad un processo che li ha visti condannati con pene lievi, anche se avevano commesso quella strage in Trentino.
Oggi questi “assassini” magari non possono più volare, ma sono liberi cittadini. Non, per capirci, come il nostro connazionale Enrico “Chico” Forti che si trova in carcere a Miami da 21 anni accusato di un omicidio che non ha commesso.
Questi sono i confronti che gravano sui nostri cuori, le ingiustizie che non riusciamo a capire e avvertiamo più forti quando sentiamo il rombo di un aereo militare.
In materia di sorvoli nel 2011 è entrata in vigore la nuova disciplina in Provincia di Trento, in base alle modifiche alla legge provinciale 5 del 1996 per la tutela dell’ambiente in relazione all’esercizio degli aeromobili che inasprisce le sanzioni e alza il divieto di sorvolo da 1000 a 1600 metri.
Ma dopo la strage del Cermis non si sono più visti aerei militari a reazione volare a bassa quota nei nostri cieli, se non in alcuni rarissimi casi.
Quindi il ritorno di questi sorvoli dovrebbe indurre le competenti autorità a verificare la reale necessità di un’attività della quale ci piacerebbe sicuramente farne a meno.