TERREMOTO A TREMOSINE AL CONFINE COL TRENTINO

Una scossa leggera, d’intensità magnitudo 1.7 che probabilmente nessuno in zona Alto Garda ha sentito, è stata registrata poco prima delle 15 lunedì 30 luglio con epicentro Tremosine, l’abitato posto in altitudine rispetto a Limone sul Garda, provincia di Brescia. La scossa è stata registrata dal Centro di ricerche sismologiche OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) di Trieste nei pressi dell’Eremo di San Michele con ipocentro a 9,6 km di profondità. La scossa, però (quest’ultima registrata), se di scarsa magnitudo e breve intensità lascia commenti ben più “pesanti” sull’area del Garda, le faglie del lago e i comuni su cui insiste, tanto che il sismologo Gianfranco Bertazzi ha dichiarato al Giornale di Brescia che “tutto ha origine dal Garda, una vasta area che nasconde un potenziale tellurico distruttivo”. Insomma, l’area, il bacino del lago di Garda tutto è potenzialmente pronto a scaricare una forza tellurica devastante, una “zona soggetta ad una forte e articolata deformazione con aumento dell’energia del rilievo, dovuta ad un abbassamento delle zone depresse e ad un sollevamento delle montagne”. Che la nostra zona, il Garda trentino, sia a rischio sismico è risaputo da anni, e lo “sciame” sismico dell’anno scorso (sette scosse in dieci giorni) lo dimostra. Ora questo “allarme” in seguito all’ennesima scossa aggiunge una leggera preoccupazione alla zona del lago di Garda che nei suoi fondali “nasconde” cinque faglie. E qualcuno parla già di “Big One” del Garda.