Tante le sfide per l’Ordine degli Architetti del Trentino

Redazione29/04/20233min
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“Ci siamo impegnati, noi come Provincia e voi come Ordine degli Archietti, per superare le numerose difficoltà incontrate in questi anni. Era importante confrontarsi per trovare attraverso il dialogo le giuste soluzioni. Lo abbiamo fatto, e sono certo che continueremo a farlo anche con la prossima consigliatura, proseguendo questo cammino assieme”: con queste parole il vicepresidente e assessore all’Urbanistica della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina ha salutato il consiglio uscente dell’Ordine degli Architetti, e il suo presidente Marco Giovanazzi. A sua volta, dal palco, sono arrivate a Tonina parole di stima e di riconoscenza.
“Quando ci siamo incontrati qui per la prima volta quattro anni fa non avremmo mai immaginato che sarebbe successo tutto quello che abbiamo vissuto – ha detto Giovanazzi, riferendosi ovviamente alle tante incognite e ai tanti ostacoli che si sono presentati, dal Covid 19, al Superbonus e al Pnrr, strumenti importanti per il rilancio del paese ma anche complessi da utilizzare, fino alla recente impennata dei prezzi determinata anche dalla congiuntura internazionale. Il mondo dell’edilizia trentino si è dovuto confrontare inoltre con problemi più “locali” e ben noti, a partire dall’esistenza di un enorme patrimonio edilizio da riqualificare.

Nel suo intervento Tonina ha toccato tutta una serie di problematiche, che vanno dalla necessità di sburocratizzare le procedure del settore alla sfida abitativa e al recupero dei centri storici.

Fra gli altri temi affrontati, quello delle politiche abitative, dove la domanda di residenza ordinaria viene frustrata dalla crescita di quella turistica e anche, nel capoluogo dalla forte presenza di studenti. Ed ancora: la grande sfida del recupero dei centri storici, “una sfida ad un tempo urbanistica e sociale, e sulla quale, di nuovo, è comunque imprescindibile un confronto ampio con i Comuni. Su questi temi vogliamo ritornare e affinare il nostro intervento, consapevoli che non c’è una ricetta facile né univoca”.

Infine, l’impegno per il contenimento del consumo di suolo, fino al arrivare a centrare l’obiettivo contenuto nella Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, ovvero zero consumo dal 2030. “Sono traguardi ambiziosi e non sarà facile tagliarli – ha riconosciuto l’assessore provinciale all’urbanistica – ma con questo consiglio abbiamo fatto un cammino importante nella giusta direzione e continueremo a farlo, ne sono certo, anche con il nuovo presidente e la nuova consiliatura”.

 


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