Sulle ali del sogno. Corrispondenze in volo
CANALE DI TENNO – Nell’ambito della stagione espositiva che celebra il proprio cinquantesimo compleanno, la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» propone una mostra dedicata a un altro anniversario: il sessantesimo della morte di uno dei massimi pionieri dell’aeronautica, l’illustre arcense Gianni Caproni, che sarà celebrato guardando alla speciale corrispondenza «in volo» che lo lega al regista giapponese Hayao Miyazaki. La mostra «Sulle ali del sogno. Corrispondenze in volo» si inaugura sabato 24 giugno alle ore 18. Apertura al pubblico: tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 (dopo il 30 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30) fino al 23 luglio. Lo stesso giorno dell’inaugurazione, sabato 24 giugno, a partire dalle ore 21.30 sarà proiettato nella piazzetta di Canale il film di Hayao Miyazaki «Si alza il vento» (Giappone, 2013, 126′) per festeggiare la concomitanza con la «Notte romantica dei borghi più belli d’Italia». Ingresso libero alla mostra e al film.
È un dato oggettivo quello che, in un primo momento, ha mosso l’interesse di Miyazaki nei confronti dell’ingegnere aeronautico trentino: il volo. Ma certo qualcosa di più personale ha fatto sì che le affinità tra i due si conclamassero nel film «Si alza il vento» e diventassero qualcosa di più di un comune interesse per gli aeroplani. Sono corrispondenze «in volo», e mai come in questo caso la parola può essere usata in senso metaforico: è un volo esistenziale prima ancora che tecnico quello che lega i due, se consideriamo che Caproni a ventitré anni disegna e costruisce nella soffitta di casa a Massone il suo primo aereo, come riporta di propria mano nel Diario di Aviazione: «Lunedì 19 luglio 1909. Ernesto Contrini, falegname, incomincia costruzione prime centine in soffitta casa nostra a Massone. Da allora sempre stato con noi […]. 26 dicembre 1909. Si decide la costruzione nel Trentino del primo apparecchio. Spese sostenute con amici». Una visione di respiro, un pensare in grande, un operare personale che trova affinità con il volo esistenziale di Hayao Miyazaki.
E allora, come nasce la speciale relazione tra il regista giapponese Hayao Miyazaki, considerato in tutto il mondo il maggior maestro vivente di animazione cinematografica, e Gianni Caproni, pioniere dell’aeronautica nato ad Arco, laureato ingegnere a Monaco nel 1908? Quali sono gli elementi di fascinazione che rendono così significativa la visione che Miyazaki ha di Caproni, al punto da sceglierlo quale mentore e compagno di sogni nel lungometraggio animato del 2013 «Si alza il vento», capolavoro della maturità? Gli elementi che entrano in gioco sono molteplici, a partire dall’amore che Miyazaki nutre da sempre per l’Europa e per l’Italia, ma nel gioco di matrioske e di citazioni più o meno esplicite presenti anche nei precedenti lavori, deve esserci qualcosa di profondo e sedimentato nell’animo del regista giapponese, per disegnare con rigorosa fedeltà, fisiognomica e psicologica, il conte Gianni Caproni nel film presentato nel 2013 alla Mostra del Cinema di Venezia. Nulla sfugge infatti alla regia attenta di Miyazaki, in particolare nella scelta dei personaggi da «far salire a bordo», e la mostra a Casartisti – che ha avuto il patrocinio del Consolato generale del Giappone – farà emergere il filo sottile di una corrispondenza più profonda, esistenziale. A partire dall’esposizione di due tavole originali di «Si alza il vento» firmate da Hayao Miyazaki, che rendono palese la relazione stretta che negli anni s’è mantenuta tra gli eredi della famiglia Caproni e il regista giapponese, al quale è stato fornito il materiale d’archivio necessario per disegnare con dovizia di dettagli e verosimiglianza storica i tanti aerei Caproni che affollano i cieli del suo ultimo lungometraggio animato.
A questa attenzione alle fonti è dedicata la sala «in bianco e nero», dove sono esposte una serie di fotografie inedite che Il Fondo Caproni, conservato all’Archivio Fotografico Storico della Soprintendenza per i Beni Culturali della Provincia autonoma di Trento, acquisito a fine 2012, ha concesso in un comune lavoro culturale per la mostra, così da rendere visibile l’attinenza tra la realtà fotografica e la trasposizione artistica che ne fa Miyazaki. Nella sala «a colori» saranno esposti i manifesti originali della filmografia di Hayao Miyazaki, con una serie di testi dedicati a «Si alza il vento» e un’intervista a Italo Caproni in merito alla sua corrispondenza personale con l’artista giapponese. In particolare, da una lettera tra i due (che sarà riprodotta in mostra) e dalle dediche sui disegni originali (anch’essi esposti in mostra) si deduce la stima di Miyazaki: «Suo nonno apparirà nel mio nuovo film. Io lo rispetto molto», scrive Miyazaki l’8 luglio 2013. In mostra saranno esposte alcune acqueforti su lastra d’acciaio con inchiostri colorati di Luigi Bonazza, che fu chiamato a Milano da Gianni Caproni per prestare la sua grande abilità di pittore nella rappresentazione degli aerei Caproni. Due acqueforti hanno il timbro della famiglia e la firma autografa di Caproni, che le utilizzava per omaggio di rappresentanza nella sua attività di costruttore di aeroplani.
Una mostra che tiene insieme passato e presente, colore e bianco/nero, dimostrando come le corrispondenze artistiche viaggino nello spazio-tempo conservando il senso delle cose. Un percorso che intreccia gli intenti culturali del Progetto Caproni60 del Comune di Arco, che nel corso del 2017 proporrà iniziative di ricerca e valorizzazione della figura di Gianni Caproni, nel sessantesimo dalla morte.
La Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» è gestita dai Comuni di Tenno (capofila), Arco e Riva del Garda. La mostra «Sulle ali del sogno. Corrispondenze in volo» è curata da Roberta Bonazza, con il prezioso supporto del progetto Caproni60 del Comune di Arco e il coordinamento di Franco Pivetti.