Sul Sommo Monte con Alessandro Scafi ad Arco

Redazione27/12/20173min
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Ospite d’eccezione, venerdì 29 dicembre, per la Sezione di Arco della Sat: nella sede in via Sant’Anna c’è Alessandro Scafi, professore al Medieval and renaissance cultural history presso il Warburg Institute di Londra, autore di una mappa del Paradiso che gli è valsa la notorietà internazionale, e riconosciuta autorità in materia di studi danteschi. Il professor Scafi conduce «Sul Sommo Monte con Dante», un «Viaggio letterario dall’abisso alla luce». Inizio alle ore 20.30, ingresso libero.
Un viaggio letterario unico, accompagnati dal Dante pellegrino che rimane senza parole al cospetto di Dio e dell’infinito, con una guida di assoluta eccezione: Alessandro Scafi è l’autore di «Mapping Paradise: a history of heaven on earth» (London, British Library; Chicago, University of Chicago Press, 2006; ed. italiana, «Il paradiso in terra: mappe del giardino dell’Eden», Milano, Bruno Mondadori, 2007), una storia della cartografia del paradiso terrestre dai primi secoli dell’era cristiana fino al terzo millennio (premiata nel 2006 dalla Association of American Publishers).
Il professor Alessandro Scafi condurrà ad Arco un viaggio letterario nell’empireo per andare oltre la montagna, addentrando il cammino nei più profondi significati e nelle simbologie antiche legate all’altezza e alle vette, in un viaggio “dall’abisso alla luce” attraverso le parole di Dante, che intuiva il legame tra le vette più alte e le profondità degli abissi. Nel corso della serata, introdotta da Roberta Bonazza, si ripercorre l’itinerario della Commedia, dalla voragine infernale nel profondo della Terra alla visione finale della gloria divina nel cielo più alto, dove Dante giunge dopo una penosa esperienza del male nelle viscere del Pianeta. Una salita al Sommo Monte e sullo sfondo il tema della montagna con le sue fatiche nel percorso e i suoi orizzonti sulla cima. Perduto nell’oscurità di un bosco, il poeta è incoraggiato e accompagnato da Virgilio a ritrovarsi nelle altezze attraversando il buio sotterraneo. Riemerge così, attraverso un cunicolo, su una spiaggia nell’emisfero australe, ai piedi della montagna del purgatorio. Il poeta scala il monte attraverso sette terrazze di purificazione e in cima ritrova la purezza perduta del giardino dell’eden e l’oggetto del suo antico amore, Beatrice. Oltre l’ultimo cielo, il poeta accede alla dimora invisibile e incorporea degli angeli, dei santi e di Dio, oltre lo spazio e il tempo, raggiungendo il fine misterioso di tutti i desideri. Una dimensione che porta l’uomo in contatto con le più vaste dimensioni del Pianeta e con quelle sconfinate dell’esistenza.

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