Studio Cgil: tiene industria trentina nell’anno del Covid
Tiene l’industria trentina nell’anno del Covid, come emerge dallo studio della Cgil del Trentino su società e gruppi industriali tra i più significativi. I dati sono relativi a 104 società: 46 metalmeccaniche, 16 chimiche, 6 tessili-abbigliamento, 15 del settore alimentare, 8 del settore cartario-poligrafico, 5 delle costruzioni, 8 gruppi o aziende di settori diversi.
Il campione ha un fatturato complessivo pari a 4,81 miliardi (meno 7,1% rispetto al 2019) e 15.500 occupati. 29 società su 104 hanno visto una crescita del fatturato rispetto all’anno precedente, mentre per 75 c’è stata una riduzione. Il bilancio complessivo presenta un utile di 162,5 milioni pari al 3,4% del fatturato.
Sono in attivo tutti i settori. Le aziende in utile nel 2020 sono 83, quelle in perdita sono 21. Il margine operativo delle aziende del campione è stato di 208,3 milioni di euro pari al 4,3% del fatturato, leggermente calato rispetto al 5,3% dell’anno precedente.
Il costo del lavoro ammonta a 769,8 milioni di euro pari al 16% del fatturato contro il 15,3% del 2019 e il 13,1% del 2018.
Il lieve incremento che si registra nel 2020 è legato anche al calo del fatturato e al mantenimento dell’occupazione (derivante dal blocco dei licenziamenti).
Il tasso di profitto (Roe), rapporto tra utile netto e capitale investito dall’imprenditore (patrimonio netto), è stato dell’6,3%, era l’8,4% nel 2019 e 11,3% nel 2018. L’analisi, infine, ha preso in considerazione il saldo occupazionale, ad esclusione dei gruppi. E il dato è positivo: le imprese hanno avuto un incremento degli occupati pari all’1,1%, per 177 occupati in più. Sul dato ha inciso sia il blocco dei licenziamenti sia il massiccio ricorso alla cassa integrazione. Su 91 aziende in 38 l’occupazione è cresciuta, in 53 è diminuita o è rimasta stabile.
(ANSA)