Spal, prima volta al “Beppe Viola”: il percorso della rinascita
Il ritorno in Serie A, dopo 49 anni di assenza. Un settore giovanile tornato ad avere appeal, forte di un proficuo lavoro di scouting in tutto il mondo. E una prima volta speciale, al Trofeo Beppe Viola. La SPAL, acronimo di Società Polisportiva Ars et Labor, farà il suo debutto ad Arco nell’edizione numero 48 del torneo, in programma dal 7 al 12 marzo. “Per noi è un onore. Ho sempre avuto modo di osservare con interesse il Beppe Viola e ringrazio l’organizzazione che ci ha dato la possibilità di partecipare. Abbiamo voluto esserci fortemente: è una tappa importante nel nostro percorso di crescita del nostro settore giovanile”, spiega Ruggero Ludergnani, responsabile tecnico del settore giovanile della SPAL.
Matteo Ferrari, Davide Marchini e Thomas Manfredini sono stati gli ultimi talenti del vivaio estense capaci di raggiungere i grandi palcoscenici del calcio. E oggi? “La nostra mission è formare giocatori, il percorso è lungo e nient’affatto semplice. Per volontà della proprietà, la SPAL si sta imponendo di riportare ai fasti di un tempo il settore giovanile. Oggi la SPAL si sta facendo rispettare, ha appeal, e dalla Primavera all’U15 quasi tutte le squadre sono nelle prime posizioni”.
Un pensiero è per l’imminente Trofeo Beppe Viola: “Sarà interessante vedere all’opera le rappresentative africane, in un torneo che ha saputo mettere in luce anche le rappresentative Lega Pro e Dilettanti, oltre a lavoro dei grandi club di A e B e di quelli stranieri. Chi vorremmo affrontare? Squadre che non sono nel nostro girone e siamo contenti che già il girone ci mette di fronte a Napoli e Parma. Per il resto, sarebbe bello confrontarci con la Roma, che ritengo sia la squadra più forte. Intanto – conclude Ludergnani – veniamo per mettere in mostra ragazzi e far fare loro un’esperienza importante”.