SOS Altissimo: “No al golf a Nago, la Provincia deve tutelare l’area Daine”
La realizzazione di un campo da golf sulla terrazza di Daine, sopra l’abitato di Nago, deve essere accantonata, perché “rappresenta una testimonianza geologica da tutelare e far conoscere” e “deve essere tutelata dalla Provincia, come le Marocche di Dro”. L’Associazione SOS Altissimo di Nago non fa sconti alle parole di Roberto De Laurentis, presidente di “Alto Garda Golf Srl” che intende realizzare in quella zona un campo da golf, da 18 buche (leggi l’articolo). Per De Laurentis e la sua società, quell’investimento rappresenta un’opportunità per mantenere viva l’attenzione sull’abitato di Nago, quando sarà tagliato fuori dal flusso turistico a causa delle gallerie della “Loppio-Busa”. Per gli ambientalisti invece non s’ha da fare. Anzi. “Questo processo – scrivono da SOS Altissimo – ha dato origine a sassi erratici scolpiti dall’acqua, ha permesso la crescita di fiori e piante unici nel loro genere, creando una zona molto ricca di biodiversità, dove gli animali selvatici possono vivere indisturbati”.
Inoltre, spiegano ancora gli ambientalisti locali, “questo luogo custodisce anche le prime frequentazioni umane con presenza del Neolitico, incisioni di epoca medioevale, nonché l’antico selciato che porta sul Monte Baldo. All’interno di questo territorio si trovano inoltre tracce particolarmente importanti risalenti alla Prima Guerra mondiale, in quanto si trattava della linea di difesa sul confine tra l’impero austroungarico e quello italiano”.
“Troviamo perciò inaccettabile anche il solo pensiero di realizzare un campo da golf, in un’area così preziosa ed unica – scrivono ancora – Sconcertante è il pensiero di De Laurentis, di salvaguardare quelle tracce di storia e valorizzarle lungo il percorso delle 18 buche; questi reperti, trincee, postazioni campali, sentieri militari ecc., meriterebbero di essere valorizzati in un percorso specifico a carattere storico-didattico e non banalizzati all’interno di uno spazio da gioco”.
“Questo anche in visione di un turismo di qualità – illustrano – quel turismo che viene per ammirare particolarità che altrove non si trovano, che desidera conoscere, vedere, immergersi nella storia del luogo, che passa parola ad altri, che si ferma nel piccolo B&B, che frequenta i ristoranti del paese ed acquista nei piccoli negozi, che ritorna perché si accorge che c’è altro da scoprire, che ritorna perché si affeziona”.
L’Associazione SOS Altissimo di Nago pone l’accento su un’altra problematica: “Le dimensioni di questo campo da golf di 50 ettari, equivalgono a circa 70/80 campi da calcio – spiegano – oltre allo scempio ambientale e paesaggistico, è da considerare anche il problema “delle risorse idriche “, per mantenere un tappeto erboso di queste proporzioni… Come accettare una struttura che avrebbe un enorme consumo idrico? C’è uno studio sulla sostenibilità economica di questo progetto, considerato il fatto che molti campi da golf stanno chiudendo per ragioni economiche? Infine, facciamo notare che la Provincia di Trento ha inserito tra le aree protette le Marocche di Dro, che sono simili da un punto di vista geologico alla frana postglaciale di Nago; la stessa Provincia nel sito “Aree protette del Trentino” trova assurde le proposte fatte in tempi recenti di realizzare un campo da golf in questo territorio. Per logica e coerenza si potrebbe applicare la stessa tutela e attenzione anche per le Marocche di Nago?”.