SINDACI E CITTADINI IN MARCIA PER ELEONORA PERRARO E LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA

Duecento persone hanno preso parte domenica 15 settembre alla Marcia organizzata in ricordo di Eleonora Perraro, vittima di una violenza che la Procura sta ancora vagliando per capire chi sia stato ad ucciderla (il marito nega ancora ogni addebito dopo aver dormito tutta la notte accanto a lei e trovarla morta al suo risveglio) al bar Sesto Grado di Nago due settimane fa.
Basta violenza in generale, basta violenza sulle donne e basta con questo amore “malato” che prima è tutto dolcezza e richiesta di perdono poi, spesso, per chi la subisce.
La marcia ha ricordato anche Alba Chiara Baroni, uccisa dal suo fidanzato poi suicida due anni fa a Tenno: una camminata silenziosa da Nago fino al bar dove recentemente si è consumato l’assassinio di Eleonora Perraro. In prima fila tutti i sindaci del Garda trentino, ma anche il sindaco di Rovereto Valduga, la città dove viveva Eleonora, l’avvocato Marina Rotoli della Fondazione “Doppia difesa Onlus” delle socie fondatrici Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker. Un delitto, quello patito da Eleonora che nasce tra le mura domestiche e che le vittime, almeno inizialmente, cercano di giustificare in qualche modo per amore verso il partner. Un amore che poi sfocia nella violenza che la povera Eleonora non ha potuto o saputo fermare.
Sull’olivo nel piccolo giardino del bar Sesto Grado, dove Eleonora ha perso la vita tre rose bianche in suo ricordo. Con le lacrime della mamma di Alba Chiara, per dare forza anche alla famiglia di Eleonora, per condividere un dolore ma anche e soprattutto per dire “basta”.